1 Si riunirono attorno a lui i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. 2 Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate 3 – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi 4 e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, 5 quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».
6 Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto:
Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
7 Invano mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini.
8 Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». 9 E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. 10 Mosè infatti disse: Onora tuo padre e tua madre, e: Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte. 11 Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è korbàn, cioè offerta a Dio”, 12 non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. 13 Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».
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Vi chiedo di tener presente l’ultima parola del testo che ieri abbiamo celebrato nella nostra preghiera: “… e quanti lo toccavano venivano salvati” (Mc.6,56). Custodiamo con affetto il termine della “salvezza”. Il rapporto con Dio è infatti la relazione di salvezza che Egli stabilisce con noi. Con il cuore profondo della nostra vita personale e comunitaria. Dico questo perché la “devianza” che Gesù denuncia nei suoi interlocutori non è solamente quella di un formalismo che trascura la sostanza profonda del nostro rapporto con il Signore. Mi pare che Gesù ponga un problema più grave. Rispondendo alle loro critiche, Egli mostra come per loro il rapporto con Dio sia soprattutto quello che “noi facciamo per Lui”. E non quello che Egli fa per noi: appunto la sua opera e la sua indicazione per la nostra salvezza. Mi sembra che il rischio sia sempre quello di pensare e degradare la fede ad un insieme di attenzioni, di norme e di gesti che ci consentano di “meritare” il premio!
Per questo, nella preghiera di oggi per me è stato molto importante il ver.12, dove secondo Gesù, con le loro norme esteriori e formali, gli scribi e i farisei non consentono “di fare più nulla per il padre o la madre”, che è la via della salvezza indicata dai comandamenti della Legge di Mosè. Il comandamento che dice “Onora tuo padre e tua madre” è via della salvezza per un figlio! Le prescrizioni che invece sono “la tradizione degli antichi” (ver.3), sono devianti perché appunto “non consentono di fare più nulla per il padre o la madre” (ver.12), che è norma divina per la salvezza. Le prescrizioni della tradizione non sono solo dei formalismi “aggiunti”, ma colpiscono al cuore la via della fede! Per questo è di immenso valore la citazione di Isaia: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”!! (vers.6-7). Le tradizioni edificate dalla “religione” sono impedimento – “… non gli consentite di fare più nulla …” – al rapporto profondo e vero con il Dio della nostra salvezza.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
“La tradizione degli antichi”: quanta tradizione e quante tradizioni dettano legge anche nella nostra vita! Siamo attaccati al nostro passato, ai modi di vivere la nostra fede che fin da bambini abbiamo imparato e praticato. Com’è difficile invece cogliere tutta la novità del Dio di Gesù, che non sembra interessato al rispetto di regole, pratiche, rituali…: vuole misericordia e non sacrifici, il dono generoso e non l’impegno per la propria santificazione… Dunque, tagliare con la vecchia prassi e aprirsi al nuovo, rivelato e portato da Gesù.