38 Diceva loro nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, 39 avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. 40 Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa». 41 Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. 42 Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. 43 Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. 44 Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».
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Commento Famiglie della Visitazione:
C’è una logica mondana che ha una forza di attrattiva così grande che anche i capi religiosi all’epoca di Gesù non sembrano capaci di sottrarsene. Anche tra i discepoli di Gesù questa logica si è manifestata nelle discussioni su chi fosse il primo fra di loro e Gesù ha sempre reagito con grande pazienza, annunciando il primato del farsi ultimo e di mettersi al servizio degli altri, seguendo la strada che lui ha scelto. L’insegnamento di Gesù anche in questa occasione non tocca i tasti del moralismo, ma mette in guardia chi lo ascolta dall’insidia del primeggiare, di ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Non è solo un atteggiamento vanitoso, dice Gesù, ma è fonte di una corruzione profonda che porta a disprezzare gli altri, ad opprimere i poveri e quindi a trovarsi di fronte al giudizio di Dio, il difensore degli orfani e delle vedove. Il colloquio tra Gesù e lo scriba fedele sull’amore di Dio e del prossimo aveva già indicato la strada nuova che Gesù si sta preparando a seguire dando la vita per i fratelli in obbedienza alla volontà del Padre.
L’offerta della vedova povera nel tesoro del tempio conclude in modo mirabile il cap. 12 e ci riporta al frutto che il Signore attende dalla vigna e dal fico e a quello che bisogna rendere non a Cesare, ma a Dio. Gesù paragona i due tipi di offerenti, i tanti ricchi e la vedova. I ricchi, per quanto generosi, finiscono per dare parte del loro superfluo. Questa vedova così povera, dice Gesù, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri, ha amato Dio con tutta la sua forza, perché vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere, più propriamente, tutta la sua vita, nel senso concreto, biologico, del termine (“bios”).
Dio ti benedica. E voi pregate per noi. Francesco, Giovanni e Giancarlo M.