NOTA: Da oggi, venerdì 14 agosto 2020, inizia la Lectio continua del Vangelo secondo Marco. Leggeremo questo libro fino al 29 novembre prossimo.
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Mc 1,1-8
1Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.
2Come sta scritto nel profeta Isaia:
Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:
egli preparerà la tua via.
3Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri,
4vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. 5Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. 6Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. 7E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. 8Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
COMMENTO Famiglie della Visitazione (di Giancarlo Micheletti):
Tra le tante interpretazioni di questo inizio c’è anche quella di “inizio oggi per noi”, cioè della possibilità di tornare al Principio, alla buona notizia di Gesù che viene a trovarci oggi per strapparci dalla schiavitù del peccato e dalle sue conseguenze, ben visibili anche oggi nella nostra vita, e portarci pace e salvezza. Lui è il Cristo, il Messia, il consacrato dal Signore inviato dal Signore per salvare il suo popolo.
Questo inizio ha un volto, è la persona di Giovanni: così funziona l’economia di Dio. Il Signore non ci ha lasciato una dottrina, ma persone e fatti che parlano di lui. Per cui vi fu Giovanni (v.4, alla lettera sarebbe “successe, avvenne Giovanni”).
Giovanni è inviato, perché c’è bisogno di preparare la via. Non è un semplice espediente, arriva l’ambasciatore e poi arriverà il personaggio importante.
Giovanni è una voce (v.3) che è necessario ascoltare, altrimenti si perde la bellezza di quello che sta per venire.
Serve quello che oggi si potrebbe chiamare “un bagno di umiltà”, meglio ancora “un bagno di realtà”: il battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Non è una cosa deprimente, è una cosa molto interessante, tanto che accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme.
La figura austera di Giovanni e il suo battesimo sembrano dire che l’incontro con Gesù e con il suo vangelo non possono avvenire nella sfera delle fantasie, delle illusioni, dei progetti irrealizzabili, ma a partire dalla realtà: siamo messi male, da soli non ce la facciamo, abbiamo un bisogno urgente che qualcuno venga ad aiutarci. Lo spiega bene Giovanni: viene dopo di me colui che è più forte di me…. egli vi battezzerà in Spirito Santo. L’insegnamento perenne di Giovanni è che siccome viene colui che è più forte di me, si può smettere di recitare la faticosa commedia dell’autosufficienza e abbandonarsi alla potenza salvifica di Gesù.
Vi ricordiamo che, come abbiamo già scritto su TELEGRAM, chiunque desiderasse partecipare con un suo commento, è ben gradito.
Dio vi benedica e voi pregate per noi. Giovanni e Francesco