6 Un altro sabato egli entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. 7 Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo. 8 Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo. 9 Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». 10 E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita. 11 Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.
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COMMENTO
Facciamo un’osservazione sul ver. 7: scribi e farisei sono già fuori dall’orizzonte positivo della Parola che il Signore oggi ci regala e il segno più evidente è che la loro attenzione è tutta rivolta non alla guarigione di questo malato, ma all’opera con la quale si pensa che egli guarirà. A noi è chiesto dal vangelo di Gesù di contemplare e di accogliere l’opera divina della salvezza ed è proprio quello che la Parola del Signore anche oggi ci regala.
Il sabato deve essere osservato dal nostro “riposo” perché è il giorno che contempla e accoglie l’opera di Dio. Non è un’opera nostra, ma è la meravigliosa salvezza compiuta da Dio.
Il sabato è il giorno in cui si accoglie e si contempla il bene di Dio e la salvezza che Dio crea e dona.
Dio ti benedica e tu prega per noi. Giovanni e Francesco