1 Il primo giorno della settimana, al mattino presto esse si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato. 2 Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro 3 e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. 4 Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante. 5 Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? 6 Non è qui, è risorto. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea 7 e diceva: “Bisogna che il Figlio dell’uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno”». 8 Ed esse si ricordarono delle sue parole 9 e, tornate dal sepolcro, annunciarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. 10 Erano Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo. Anche le altre, che erano con loro, raccontavano queste cose agli apostoli. 11 Quelle parole parvero a loro come un vaneggiamento e non credevano ad esse. 12 Pietro tuttavia si alzò, corse al sepolcro e, chinatosi, vide soltanto i teli. E tornò indietro, pieno di stupore per l’accaduto.
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COMMENTO
La Parola del Signore ci invita oggi a reagire nei confronti di un pensiero e un sentimento istintivi davanti al dramma della morte.
A noi che diremmo “E’ finita”, ecco l’annuncio della Parola, che al ver. 5 si esprime in tutta la sua straordinarietà: “Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto”.
Per la nostra fede la morte non è la fine, ma l’annuncio e l’inizio del grande cammino che Gesù ha aperto e ha donato a tutta l’umanità. La morte riceve un nome nuovo, il suo vero nome: “Non è qui, è risorto!”.
La “risurrezione” è iniziata per noi nel giorno in cui il dono divino del Vangelo ci ha visitati. Allora è iniziata la nostra “vita nuova”. La vita cristiana, infatti, non è una vita visitata e redenta, ma molto di più: è quella pienezza della vita nuova che ci è stata donata quando abbiamo ricevuto il dono del Vangelo.
Il Vangelo non è per noi solo una nuova interpretazione e condotta di vita, ma è “la vita nuova”. Quella è stata la nostra “risurrezione”!
Ci siamo accorti di questo in modo profondo anche attraverso le persone preziose del nostro cammino di vita. Abbiamo sperimentato in profondità quello che oggi il vangelo annuncia e che anche noi abbiamo già ricevuto. Noi stessi siamo dei “risorti da morte”. La vita cristiana è quella nostra “vita nuova” che abbiamo ricevuto con il Vangelo di Gesù. Così, la morte è diventata per noi rivelazione ed evento pieno di quello che abbiamo ricevuto e sperimentato nella nostra stessa fede. La fede infatti è quella “vita nuova” che ci è stata donata con il Vangelo e con il dono supremo dello “Spirito Santo”. Per noi, o meglio, per “quasi” tutti noi è iniziata il giorno del nostro battesimo, ma ogni giorno con commozione incontriamo anche molti che, “non battezzati”, hanno ricevuto il dono della vita nuova.
Dio ti benedica e tu prega per noi. Francesco e Giovanni