50 Ed ecco, vi era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, buono e giusto. 51 Egli non aveva aderito alla decisione e all’operato degli altri. Era di Arimatea, una città della Giudea, e aspettava il regno di Dio. 52 Egli si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. 53 Lo depose dalla croce, lo avvolse con un lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia, nel quale nessuno era stato ancora sepolto. 54 Era il giorno della Parasceve e già splendevano le luci del sabato. 55 Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe; esse osservarono il sepolcro e come era stato posto il corpo di Gesù, 56 poi tornarono indietro e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di sabato osservarono il riposo come era prescritto.
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COMMENTO
Questo Giuseppe rappresenta l’Israele fedele che obbedisce all’attesa profetica: “aspettava il regno di Dio” (ver. 51).
Per la fede cristiana il sepolcro non è più solo il luogo della sepoltura, ma principalmente il luogo della risurrezione.
Il ver. 54 dice che era il giorno della “Parasceve”, che in greco vuol dire “preparazione”, cioè introduzione al Sabato.
Le donne di Galilea si uniscono a Giuseppe ed entrano nel Sabato osservando “il riposo come era prescritto” (ver. 56).
Il comandamento del riposo pienamente si rivela come attesa della risurrezione.
Dio ti benedica e tu prega per noi. Francesco e Giovanni