24 Quando Gesù lo vide così triste, disse: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio. 25 È più facile infatti per un cammello passare per la cruna di un ago, che per un ricco entrare nel regno di Dio!».
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Diversamente dai testi paralleli di Matteo e Marco, nella versione di Luca il ricco rattristato se ne va. Qui, invece, egli evidentemente resta e Gesù parla vedendolo così triste! Dunque sono parole dette per lui e di fatto anche a lui!
Per i ricchi è molto difficile entrare nel regno di Dio!
Noi ci chiediamo: perché? Perché la ricchezza è un idolo molto potente!
Questa mi sembra la spiegazione semplice e radicale dell’affermazione di Gesù!
Per un ebreo non c’è niente di più negativo e grave dell’idolatria.
Meglio l’ateismo che l’idolatria!
Dunque, “Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio”.
Così, quello che nei versetti precedenti era stato un invito come risposta ad un’esigenza buona, ora diventa la considerazione chiara ed esplicita di una difficoltà che si presenta realmente insormontabile.
La celebre immagine del cammello e della cruna di un ago l’esprime in modo terribilmente efficace.
Ci possiamo chiedere se questo in certo modo “giustifica” il ricco.
Vedremo come la Parola del Signore ci guiderà!
Per ora mi pare che ci domandi un atteggiamento di grande umiltà e di grande comprensione.
Certo non si può oggi cogliere solo una condanna! Sarebbe un tradimento del testo stesso.
Se mai ci potrebbe portare verso un giudizio di “presunzione” in quest’uomo troppo ricco.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Certo noi non siamo ricchi, ma siamo pur sempre nella parte ricca del mondo. Chi è disposto ad abbassare il proprio livello di benessere per alzare un po’ quello degli altri? Il denaro ci ostacola anche quando ci scarseggia: un assillo che occupa la mente e ci toglie la serenità. Entrare nel regno di Dio e farne parte comporta affidarsi pienamente alla Sua guida, alla Sua cura paterna, e fare spazio al dono, alla condivisione e alla solidarietà.