18 Diceva dunque: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? 19 È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami». 20 E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? 21 È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
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Accolgo questa Parola del Signore come conferma e arricchimento del suo amore per l’umanità e per tutta la creazione. Le due immagini descritte dal nostro brano, la prima che ci parla del gesto di un uomo, e la seconda il gesto di una donna, sembra voler convocare l’intera umanità e il suo umile operare Opera che, peraltro, si rivela potente in modo straordinario. Il piccolo granello di senape del ver. 19 diventa un albero sul quale gli uccelli del cielo fanno il loro nido. Il lievito che la donna prende e mescola nella farina (ver. 21), la fa tutta lievitare. Quello che più mi commuove è che, in certo senso, sia il granello, sia il lievito, sembrano “scomparire in quello che producono. Come se Dio, nel suo amore compiuto e rivelato in Gesù, si donasse interamente per generare una nuova creazione.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni