51 Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, egli prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme 52 e mandò messaggeri davanti a sé. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. 53 Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. 54 Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». 55 Si voltò e li rimproverò. 56 E si misero in cammino verso un altro villaggio.
Seleziona Pagina
La strada che stiamo percorrendo insieme in questa parte del Vangelo secondo Luca mi sembra tutta molto collegata alla meta pasquale di Gesù, e quindi al fine di tutto questo suo cammino per noi e con noi. Per questo faccio riferimento al ver.44 di questo capitolo, dove Gesù diceva che “il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini”. Nel commento fatto insieme a Messa ci siamo alla fine meravigliati per il significato “doppio” che la frase propone: da una parte è certamente la prospettiva della sua passione e della sua morte, ma dall’altra proclama che proprio questo sarà l’evento che lo condurrà nella storia come Salvatore di tutta l’umanità. Per questo sono portato a interpretare secondo tale prospettiva tutto quello che stiamo ascoltando. Ogni situazione e ogni vicenda diventa “destinazione” di salvezza che Gesù vuole realizzare. Come ai versetti 49-50 Egli non approva che si impedisca a qualcuno di operare nel suo nome, così ora si oppone all’ipotesi di un giudizio di condanna per i samaritani che non li vogliono accogliere nel loro villaggio. Anche a loro è destinato il Vangelo della salvezza!
Il ver.51, in parte ripreso al ver.53, descrive il viaggio di Gesù e dei discepoli con termini di grande solennità e potenza: si tratta proprio del grande cammino di Gesù verso gli eventi della salvezza del mondo! Il suo essere “elevato in alto” sarà sia l’innalzamento sulla croce, sia la sua ascensione al Padre. Gesù salirà a Gerusalemme, città che i Samaritani rifiutano come cuore della loro fede – ricordiamo la polemica della donna samaritana in Giovanni 4! – ma ormai queste rivalità devono finire per la potenza universale di salvezza del mistero pasquale del Signore. Per questo Gesù rifiuta con severità l’ipotesi di un giudizio divino da invocare contro quella gente. Qui la mitezza e la forza sono intimamente intrecciate tra loro.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
“Sarebbe stato tolto dal mondo”, dice la traduzione che ho qui in momtagna; più fedele all’originale – immagino – il nostro “sarebbe stato elevato”. E ci vediamo davanti agli occhi il Signore sulla croce e “nei cieli”. Colpisce sempre quel salire decisamente di Gesù verso Gerusalemme, e sapeva bene cosa sarebbe avvenuto. E noi che siamo così spesso incerti, dubbiosi… E’ il momento della “ferma decisione”…
Al v.51 in diverse note ho visto che Gesù,letteralmente, ‘indurì il suo volto verso Gerusalemme.’
Pochi versetti fa il Signore diventava ‘altro’ sul monte della trasfigurazione e oggi ancora una sottolineatura del suo aspetto.
Mi è sembrata un’immagine molto bella,forte e significativa del Signore.
Dopo sui samaritani: ‘essi non vollero riceverlo perchè era chiaramente in cammino verso Gerusalemme’.
I samaritani si rifiutano di accoglierlo nella loro città-cuore perchè si accorgono,intravedono qualcosa della Pasqua del Signore?
Il cammino di Gesù e dei discepoli non si preannuncia come una scampagnata domenicale. Piuttosto una marcia decisa,stabile ed obbediente verso la Pasqua,verso l’offerta della propria vita.
Mi è sembrata una roba molto seria..ci credo al volto indurito!
Mi è sembrata molto confortante questa solidità del Signore.
L’unica speranza pare sia stargli dietro..camminare con Lui!