5 Mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, disse: 6 «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
7 Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». 8 Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! 9 Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
10 Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, 11 e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
12 Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. 13 Avrete allora occasione di dare testimonianza. 14 Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; 15 io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. 16 Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; 17 sarete odiati da tutti a causa del mio nome. 18 Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. 19 Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.
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Quello che leggo nelle note delle bibbie su testi come quello che oggi ascoltiamo dalla bontà del Signore mi mette in imbarazzo . Questo vi deve rendere sempre più sospettosi di quello che vi scrivo.
Colgo nelle Parole di Gesù due forti “correzioni” alle affermazioni dei suoi interlocutori. La prima riguarda l’esaltazione della bellezza del tempio. Non che non sia bello, ma Gesù ne approfitta per dire che anche la bellezza del Tempio di Gerusalemme è destinata a finire, come tutte le cose di questo mondo. E che lo dica del Tempio è molto significativo, perché potrebbe essere istintivo collegare tale bellezza con l’idea che proprio perché si tratta del tempio del Signore, diversa sarà la sua sorte. Ma Gesù respinge con decisione questa ipotesi! La seconda “correzione” è la sua risposta alla domanda che proprio l’aver detto Lui della fine del Tempio, ha suscitato: “Quando dunque accadranno queste cose, e quale sarà il segno…?”(ver.7). Gesù reagisce mettendo in guardia rispetto a prospettive apocalittiche speciali e clamorose! Il suo scopo è quello di mostrare che “la fine” è già presente, ma non la fine caratterizzata da segni e eventi cosmici prodigiosi. Per questo dice: “Badate di non lasciarvi ingannare”(ver.8). Persone ed eventi tentano sempre di imporsi come gli interpreti e i protagonisti della “fine”: “Non andate dietro a loro…non vi terrorizzate..”. Gesù non nega la drammaticità della storia, e forse una drammaticità crescente: “terremoti, carestie e pestilenze…anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo”(vers.10-11).
Ma i veri – e positivi!! – segni del tempo finale sono quelli che Lui stesso ha inaugurato e ha consegnato ai suoi discepoli! Tali segni cristiani sono intimamente legati al Vangelo e al cammino del Vangelo. Il ver.13, che non ha testi paralleli negli altri Vangeli, è il cuore della Parola di oggi: “Avrete allora occasione di dare testimonianza”. La “testimonianza” suprema che i discepoli possono rendere al Signore Gesù è la testimonianza della sua Pasqua. E per questo, Gesù chiede ai discepoli di “non preparare prima la vostra difesa”(ver.14), che propriamente non è la difesa, ma, alla lettera, “in quale modo risponderete” alle persecuzioni e ai tradimenti. E’ molto bello che qui Gesù passi dall’indicazione di grandi sconvolgimenti della natura e della storia alla previsione di come le grandi lotte si dovranno subire e affrontare nei rapporti più intimi e preziosi: genitori, fratelli, parenti, amici. Con prezzi altissimi di questa testimonianza, fino a …Gesù! Odiati e uccisi.
Ed ecco infine l’inaspettata conclusione dei vers.18-19! Una salvezza del tutto possibile e meravigliosa. Razionalmente piuttosto indecifrabile, se non per dire che tale salvezza si colloca al di là del tempo della testimonianza. Nella risurrezione? Penso di sì. Là avremo tutti i nostri capelli e avremo la gioia di aver potuto umilmente portare la nostra croce seguendo Gesù fino alla pienezza della sua e nostra Pasqua!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Il commento 2007:
https://www.famigliedellavisitazione.it/lc-215-19.html
Un brano difficile da commentare…; però abbiamo l’aiuto nelle parole di don Giovanni. – Due piccoli riferimenti: Gesù ha pianto su Gerusalemme e la sua distruzione (cap. 19); noi ce lo immaginiamo pressappoco in quella posizione dove è poi sorta la cappella del Dominus flevit; una vetrata dietro l’altare permette di vedere, proprio lì davanti, la distesa della grande città. Ora anche del tempio (nuovo e stupendo ai tempi di Gesù) viene annunciata la distruzione: sarà sostituito dal tempio del suo corpo, come si dice nel quarto vangelo. – Alla fine del brano, ecco parole che ci rafforzano e ci rassicurano: i nostri capelli, che – secondo Gesù – sono tutti contati, cioè le cose della nostra persona e della nostra vita più secondarie o superflue, non andranno perduti, perché il Padre ha cura di noi nella interezza della nostra persona.