Caro don Giovanni quello che in queste domeniche compare sulla sua rubrica mi ha fatto pensare al bene che, per una grave perdita in famiglia, ho avuto dall’ANT di Bologna. Penso che lei conosca bene questa organizzazione benemerita. Mi pare che anche loro abbiano i pensieri che lei ci trasmette circa la buona morte. E’ un’occasione per me per ringraziare ancora per il bene che ho ricevuto. Grazie.messaggio firmato

Caro amico, la ringrazio vivamente per il suo richiamo all’ANT. Anch’io conosco bene da anni il lavoro meraviglioso che questi amici svolgono nel nostro territorio, come so del bene che altri luoghi ricevono da loro. Ho anche la fortuna e il privilegio di un legame di affettuosa amicizia con il prof.Franco Pannuti, il geniale e instancabile "inventore", direi il "papà", di questa grande avventura di bene dalla quale tanti, tantissimi, sono stati e sono visitati. Il bello sta anche nel "nome" che Franco ha coniato per la sua impresa, il nome di "eubiosia", come alternativa radicale al termine eutanasia: la vita buona e non la morte buona. Il lavoro umile, silenzioso ed efficentissimo di questi amici vuole essere al servizio di una vita buona sino alla fine. Quello che mi affascina è il loro entrare spesso in una casa senza speranza, che si è orientata solo verso una inevitabile dolorosa fine. Parlo di una casa e non solo di una persona ammalata, perchè l’intervento dell’ANT è sempre visita di insperato sollievo anche per tutti quelli che sono raccolti intorno al loro caro infermo. Si potrebbe dire: che differenza c’è tra questo e l’eutanasia? Una differenza assoluta. L’ANT accompagna la persona verso la conclusione della sua esistenza terrena con attenzione affettuosa, per alleviare la sofferenza fisica, per consentire il più possibile una relazione con chi è vicino, e per valorizzare in questo modo la vita, sino all’ultimo istante. L’ANT è un grande evento di sapienza cristiana, dove amore per la vita e possibilità di offrire la propria vita vengono affettuosamente accostati l’uno all’altro da un intervento che raccoglie in sè la competenza professionale e l’attenzione affettuosa per la persona. Come qualche volta in queste settimane abbiamo detto, l’importante è impedire con tutte le forze che una persona si trovi da sola in un momento così importante e delicato della sua vita terrena. Non le nascondo che mi affascina in tutto questo anche la "laicità" – non il laicismo – che caratterizza l’intervento di questi nostri fratelli. Hanno avuto assistenza da loro diversi miei parrocchiani, e sia le famiglie di tradizione religiosa sia quelle orientate in modo diverso sono rimaste commosse della serena delicatezza con la quale sono state visitate e accompagnate. La ringrazio di avermi dato l’occasione di dire una piccola parola su questa organizzazione che è tanto importante per il bene che fa. Ma lo è anche per il contributo di pensiero che, con l’azione e con il pensiero, offre ai problemi sempre più delicati che la scienza medica e la cura del malato devono affrontare. Buona Domenica. d.Giovanni.