http://www.worldpressphoto.org/index.php?option=com_photogallery&task=view&id=184&Itemid=115&bandwidth=highOggi è la festa di tutti i Santi. E’ la festa dell’umanità. La festa di un’umanità amata da Dio. È festa che ci chiede di convertirci da tutte le paure del nostro cuore, paure che ci portano facilmente alla violenza dei giudizi e alla guerra delle contrapposizioni. La festa dell’umanità esige una certezza: che questa umanità sia realtà superiore ad ogni altra. Tutto quello che è intorno a noi è per noi! Ogni realtà, spirituale o religiosa, politica o economica, deve accettare che la più povera creatura umana le sia superiore.

Bisogna abbandonare quindi un mondo dominato da idolatrie che da sempre umiliano e schiavizzano l’umanità. Il mistero e il volto profondo dell’umanità è la "santità"! La santità porta con sé l’idea di una "separazione". La separazione esige che non si confonda nessuna creatura con il mistero di bellezza e di verità della creatura umana che Dio ha voluta a sua immagine e somiglianza.

Ma il punto delicato e arduo di questa certezza della sapienza ebraico-cristiana sta nella concezione del "dono". Nella Festa dei Santi il "dono" è l’elemento dominante e "scandaloso": la santità non è conquista, né merito, né misura straordinaria di capacità, di abnegazione o di resistenza morale, ma è semplicemente… dono di Dio! Si tratta di una concezione rivoluzionaria dell’aristocrazia spirituale e morale. Nelle sapienze della mondanità ogni aristocrazia dello spirito è condizione di superiorità duramente conquistata da capacità e meriti.

Nell’orizzonte cristiano il volto nuovo e meraviglioso dell’umanità è sempre e solamente "dono"! Per questo, coloro che vivono la vita dei "santi" non sono gli eroi della loro auto-conquista, ma sono i meravigliati e meravigliosi destinatari di un dono che rivela il suo supremo valore nell’essere immeritato, inconquistabile, fuori "mercato", più forte della stessa morte!

C’è qualcosa di più forte della morte? Certamente! L’amore! Le donne e gli uomini ricchi di santità sono "esperti" dell’Amore perché sono stati molto amati. E per custodire il dono dell’Amore sono lieti di essere poveri in spirito, afflitti e miti, affamati e assetati di giustizia, misericordiosi e puri di cuore, operatori di pace e quindi perseguitati, per gioire del disegno universale e divino della salvezza. Quanto è bella questa povera umanità! E’ bella della bellezza di Dio. Buona Domenica e Buona Festa dei Santi. Giovanni della Dozza