Sono molto felice che il Papa parli sempre per tutti e a tutti, e a ciascuno e anche a tutti insieme. Mi viene ben in mente come mi sia difficile qualche volta parlare sempre ai miei tre bambini tutti insieme, in maniera che uno possa sentire che mi sto un po’ lamentando per una birichinata che ha fatto, e l’altro sia consolato dal dispiacere per la bicicletta che si è rotta e la piccola si senta sicura che voglio bene a lei come ai suoi fratelli, e non meno a lei che agli altri: è gelosissima. Ma trattandosi del Papa e non di una donnetta come me mi viene una domanda che le mando: ma allora lui è il Papa non solo per la chiesa ma per tutto il mondo? E lo dico perché il nonno dei miei bambini, che è il papà di mio marito e che certamente non è di chiesa, è contentissimo del Papa e dice di aver trovato un amico che lo consiglia senza saperlo e che senza saperlo anche lo corregge. Un Papa di tutti?
Grazie, cara Signora e cara mamma dei suoi tre piccoli: il suo messaggio è molto bello. Da una parte una mamma e dall’altra il Papa e tutti e due vogliono avere parole che arrivino al cuore di ciascuno e di tutti. L’impegno della mamma nel piccolo della sua cara famiglia, nonno compreso, e l’impegno del Papa nella grande famiglia dell’umanità sono entrambi delicati e meravigliosi. Qualche volta mi capita di osservare che mentre parlo alla gente la domenica c’è qualcuno che sorride e qualcuno che piange. Penso che la Parola del Vangelo sia proprio così. Una bella Parola della Bibbia dice che quando nel deserto scendeva la manna che nutriva i padri ebrei, era la stessa manna per tutti, ma “si adattava al gusto di ciascuno”. Come sono fortunati quei tre bambini che ascoltano la loro mamma. Allora, dice lei, se il Papa è diventato il Papa anche per il nonno libero-pensatore, sono tutti nella chiesa anche se non sono di chiesa? Provo a risponderle come posso: certamente la Chiesa è per tutti. Erano in “quattro gatti” quelli della Chiesa di Corinto ai tempi di S. Paolo, ma loro erano del tutto certi di essere custodi e annunciatori della Parola e della Vita che Dio voleva regalare a tutta la grande metropoli di allora in cui abitavano. E da parte sua il Signore considera tutti come suoi perché Lui è il Padre di tutti. Per questo, i confini della chiesa non sono tracciati dai registri parrocchiali dove si segnano i battezzati, ma per la piccola grande chiesa del Signore tutti sono da guardare, da cercare, da accogliere, come fratelli, e come figli per i quali il Signore ha regalato la sua vita. Per questo il Papa fa grande reclame delle periferie: perché noi ci ricordiamo di uscire per andare dappertutto a cercare i suoi amatissimi figli.
Buona Domenica.
Don Giovanni.
Domenica 23 Aprile 2014