10 Cantate al Signore un canto nuovo, lodatelo dall’estremità della terra; voi che andate per mare e quanto esso contiene, isole e loro abitanti. 11 Esultino il deserto e le sue città, i villaggi dove abitano quelli di Kedar; acclamino gli abitanti di Sela, dalla cima dei monti alzino grida. 12 Diano gloria al Signore e nelle isole narrino la sua lode. 13 Il Signore avanza come un prode, come un guerriero eccita il suo ardore; urla e lancia il grido di guerra, si mostra valoroso contro i suoi nemici. 14 «Per molto tempo ho taciuto, ho fatto silenzio, mi sono contenuto; ora griderò come una partoriente, gemerò e mi affannerò insieme. 15 Renderò aridi monti e colli, farò seccare tutta la loro erba; trasformerò i fiumi in terraferma e prosciugherò le paludi. 16 Farò camminare i ciechi per vie che non conoscono, li guiderò per sentieri sconosciuti; trasformerò davanti a loro le tenebre in luce, i luoghi aspri in pianura. Tali cose io ho fatto e non cesserò di fare». 17 Retrocedono pieni di vergogna quanti sperano in un idolo, quanti dicono alle statue: «Voi siete i nostri dèi».
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Nella lode gioiosa del Popolo di Dio tutta la creazione si unisce all’umanità e alla sua esultanza!
Dalla terra e dal mare, dalle isole e dai loro abitanti come dal deserto e dalle cime dei monti tutti danno gloria al Signore e ne narrano la lode!
Tutto questo si compie, secondo il ver.13, in una situazione di guerra, dove Dio “avanza come un prode e come un guerriero eccita il suo ardore”! (ver.13).
Tale grido di guerra del Signore è paragonato al grido di una partoriente che geme e si affanna! Dunque non un grido di morte, ma un gemito e un affanno verso la vita!! (ver.14).
Come non avvertire il richiamo potente del dramma della Croce?
Il mondo di prima viene capovolto (ver.15), e la luce di Dio invade la storia: “I ciechi avranno le tenebre trasformate in luce” (ver.16).
Sarà la fine di ogni idolatrìa! (ver.17).
Sia questo il volto nuovo della creazione e della storia!
Buona giornata! Francesco e Giovanni.