1 Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni. 2 Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, 3 non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta; proclamerà il diritto con verità. 4 Non verrà meno e non si abbatterà, finché non avrà stabilito il diritto sulla terra, e le isole attendono il suo insegnamento.
Isaia 42,1-4

“Il mio servo” e “il mio eletto” sono definizioni preziose del Messia del Signore, che ci regalano la divina potenza della sua profezia del Cristo nella sua umile sottomissione al Padre e nella sua universale opera di salvezza!
Il “diritto” che Egli porterà a tutti i popoli della terra non sarà un potere mondano, ma la meraviglia della comunione d’amore tra Dio e un’umanità salvata dal suo amore.
Ed è stupenda la descrizione dell’opera della salvezza divina!
Un’opera mite, ricca di consolazione! Spesso l’azione divina si manifesta e s’impone per la sua forza e anche per la sua severità! Qui tutto l’agire divino è descritto in termini positivi e miti: Dio “non griderà né alzerà il tono, non farà
udire la sua voce… non spezzerà … non spegnerà”, ma piuttosto “proclamerà il diritto con verità “ (vers. 2-3) e così agirà “finché non avrà stabilito il diritto sulla terra”! E infine la conclusione, che mi sembra voler alludere all’universalità anche “geografica” dell’opera divina della salvezza, dove si dice che persino “le isole attendono il suo insegnamento”!!
Dio vi benedica e anche voi beneditemi. Giovanni