5 Poiché nel cielo si è inebriata la mia spada, ecco, si abbatte su Edom, sul popolo che io stermino, per fare giustizia. 6 La spada del Signore è piena di sangue, è imbrattata di grasso, del sangue di agnelli e di capri, delle viscere grasse dei montoni, perché si compie un sacrificio al Signore a Bosra, un grande massacro nella terra di Edom. 7 Cadono bisonti insieme con essi, giovenchi insieme con tori. La loro terra s’imbeve di sangue, la loro polvere s’impingua di grasso. 8 Poiché è il giorno della vendetta del Signore, l’anno della retribuzione per la causa di Sion. 9 I torrenti di quella terra si cambieranno in pece, la sua polvere in zolfo, la sua terra diventerà pece ardente. 10 Non si spegnerà né di giorno né di notte, sempre salirà il suo fumo; per tutte le generazioni resterà deserta, mai più alcuno vi passerà. 11 Ne prenderanno possesso il gufo e la civetta, l’ibis e il corvo vi faranno dimora. Egli stenderà su di essa la misura del vuoto e la livella del nulla. 12 Non ci saranno più i suoi nobili, non si proclameranno più re, tutti i suoi prìncipi saranno ridotti a nulla. 13 Nei suoi palazzi cresceranno le spine, ortiche e cardi sulle sue fortezze; diventerà una tana di sciacalli, recinto per gli struzzi. 14 Bestie selvatiche si incontreranno con iene, i sàtiri si chiameranno l’un l’altro; là si poserà anche Lilit e vi troverà tranquilla dimora. 15 Vi si anniderà il serpente, vi deporrà le uova, le farà dischiudere e raccoglierà piccoli alla sua ombra; vi si raduneranno anche gli sparvieri, l’uno in cerca dell’altro. 16 Cercate nel libro del Signore e leggete: nessuno di essi vi manca, l’uno non deve attendere l’altro, poiché la bocca del Signore lo ha comandato e il suo spirito li raduna. 17 Egli ha gettato per loro la sorte, la sua mano ha diviso per loro la terra con la corda: la possederanno per sempre, la abiteranno di generazione in generazione.
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Un terribile oracolo contro Edom e gli Edomiti (la regione si trova a sud-est del Mar Morto e Bosra, v.6, era la sua capitale). Possiamo vedere in Edom il rappresentante di tutti i nemici di Israele e noi – oggi – possiamo vedervi il simbolo di tutto ciò che ostacola l’espansione del Regno di Dio a tutti i popoli, l’abbraccio del suo amore di Padre a tutti gli uomini, suoi figli. Colpisce l’immagine della spada del Signore piena di sangue (v.6), ma ancora di più il motivo di questa azione di vendetta: “per la causa di Sion”(v.8)! Che bellezza: Dio non abbandona i suoi, deportati e umiliati, ma combatte perché sia ristabilita la loro pace, il loro benessere. – Nella descrizione della distruzione di Edom compaiono due parole che – segnalano le note – indicavano il caos delle origini e la terra arida e senza vita (v.11). Ma ecco che, quasi in contrapposizione, al v.16, troviamo gli elementi vivificanti e benefici dell’azione divina: “la bocca del Signore” e “il suo spirito”, annuncio profetico delle “armi” con cui Gesù ha portato a compimento l’opera della nostra salvezza. E’ proprio attraverso la spada della Parola e il fuoco dello Spirito che ci è stata donata una vita nuova e rigogliosa.
Il soggetto delle azioni di tutto questo capitolo è il Signore stesso (vedi il vers. 2: “Il Signore è adirato”). Di seguito a quanto abbiamo ascoltato ieri il testo di oggi è la descrizione apocalittica della distruzione della vecchia creazione ed è quindi Lui, il Signore il distruttore. Non avremo mai abbastanza fede per ascoltare tutte queste parole alla luce della Pasqua di Gesù. Infatti, tutto quello che qui è descritto è l’immagine rovesciata del sacrificio d’amore di Gesù e della sua croce. E’ interessante, a questo proposito, l’espressione del vers. 11: “Egli stenderà su di essa la misura del vuoto e la livella del nulla”, che sembra essere l’affermazione della completa distruzione del male e della morte. E’ dunque descrizione della morte del male. La drammatica bellezza e la divina potenza dell’evento si rivelano a noi per l’opera potente della misericordia di Dio e del sacrificio d’amore del suo Figlio. Mi sembra che questa sia la lettura evangelica di ogni evento della storia davanti all’evento di Gesù. La speranza cristiana non punta dunque su una crescita di una spiritualità positiva e non violenta, ma sull’evento di violenza che la Pasqua di Gesù raccoglie nel suo sacrificio d’amore. Per questo, eticamente non è corretta ogni ipotesi di violenza contro la violenza: solo la divima mitezza della Croce segna l’evento finale di ogni presenza, giustificazione e azione del mistero del male. La via da intraprendere non è mai quella della crociata, ma è sempre quella del sacrifico d’amore, che nel Battesimo, nella Messa e nella vita cristiana ha il suo vincitore, il Signore. Dio vi benedica e voi benediteci. G e F