19 Popolo di Sion, che abiti a Gerusalemme, tu non dovrai più piangere. A un tuo grido di supplica ti farà grazia; appena udrà, ti darà risposta. 20 Anche se il Signore ti darà il pane dell’afflizione e l’acqua della tribolazione, non si terrà più nascosto il tuo maestro; i tuoi occhi vedranno il tuo maestro, 21 i tuoi orecchi sentiranno questa parola dietro di te: «Questa è la strada, percorretela», caso mai andiate a destra o a sinistra. 22 Considererai cose immonde le tue immagini ricoperte d’argento; i tuoi idoli rivestiti d’oro getterai via come un oggetto immondo. «Fuori!», tu dirai loro. 23 Allora egli concederà la pioggia per il seme che avrai seminato nel terreno, e anche il pane, prodotto della terra, sarà abbondante e sostanzioso; in quel giorno il tuo bestiame pascolerà su un vasto prato. 24 I buoi e gli asini che lavorano la terra mangeranno biada saporita, ventilata con la pala e con il vaglio. 25 Su ogni monte e su ogni colle elevato scorreranno canali e torrenti d’acqua nel giorno della grande strage, quando cadranno le torri. 26 La luce della luna sarà come la luce del sole e la luce del sole sarà sette volte di più, come la luce di sette giorni, quando il Signore curerà la piaga del suo popolo e guarirà le lividure prodotte dalle sue percosse.
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Anche oggi un messaggio di grande bellezza: parole accorate sulla bocca di Dio. “Tu non dovrai più piangere”! Se pensiamo ai momenti di amarezza, di vere lacrime che abbiamo vissuto, oggi ci sentiamo confortati, risollevati. E la ragione del nuovo ottimismo è il fatto che Lui è un Dio che “fa grazia”, ad ogni grido “dà risposta”, non si nasconde ma si mostra con tutta la sua tenerezza e misericordia. Con un’altra immagine straordinaria, si dice che Egli cammina con noi, è alle nostre spalle, pronto a indicarci il cammino, nel caso dovessimo sbandare: “caso mai andiate a destra o a sinistra”. Gli idoli che ci fanno deviare ce li portiamo dentro, li consideriamo preziosi e ci siamo attaccati; per questo il Signore ci chiede di dire: “Fuori!”. I risultati saranno affascinanti, come si vede dalla successiva descrizione del profeta: acque sovrabbondanti, luce splendente… e il Signore che cura la piaga del suo popolo…
Il ver.19 afferma con grande energia che il Popolo di Sion entra in una condizione di assoluta grazia e pace con il suo Signore!
E il grande interesse che suscita in noi questa Parola è che tale grazia non si colloca in un universo fuori dalla storia, ma sarà la sostanza e il volto di una storia nuova e di pace!
Per questo è di grande interesse la piccola precisazione inaugurata da quel “Anche se …” del ver.20!
A questa storia mancheranno né l’afflizione né la tribolazione, ma questo non sarà n un clima di rottura, ma se mai al contrario: il Signore, che al ver.20 viene chiamato “il maestro” innanzi tutto sarà ben visibile al popolo, ben presente!
E agli orecchi del popolo arriverà la Parola del Signore: “Questa è la strada, percorretela”! (ver.21). Il Signore tiene per mano il suo popolo!
Al popolo ordinerà di liberarsi da ogni forma di idolatria: “Fuori” tu dirai loro. (ver.22)!!
E Dio concederà loro ogni prosperità della terra e dei suoi frutti (vers.23-25)!
Tale prosperità – dice una nota delle bibbie – sarà l’arma vincente contro ogni assalto nemico, per il quale tutto questo sarà “grande strage, quando cadranno le torri” del nemico sconfitto dalla prosperità di Israele! (ver.25).
Persino la luna e il sole saranno allora ben più luminosi, “quando il Signore curerà la piaga del suo popolo”
Infine possiamo addirittura suppore che il profeta voglia dirci che il Signore “guarirà le lividure prodotte dalle sue percosse”, cioè dalle percosse che Dio stesso aveva inflitto!
Dio ti benedica. Abbi pazienza con noi. Vogliamoci bene.