SAMMARTINI Sabato 04 aprile 2020 – condividiamo il saluto ai parrocchiani di Sammartini del Parroco don Francesco e di don Giovanni, sabato 4 aprile, nella vigilia della domenica delle Palme e della Settimana Santa.
Carissime tutti, carissime tutte,
siamo ormai arrivati al sabato che precede la Settimana Santa e vorrei farvi un saluto. Sono qui al Bottazzo insieme con Giovanni e con gli altri fratelli. Oggi abbiamo concluso Isaia che ci parla di questa bellissima e universale convocazione di tutti a Gerusalemme; ci sono gli ebrei, ci sono i dispersi degli ebrei, ci sono le genti lontane. Tutti vanno verso la Città Santa, per un culto nuovo tutto spirituale rivolto a Dio ma attento anche al prossimo in una grande visione di pace e di speranza per tutti.
Questo ci introduce in modo luminosissimo alla domenica delle Palme, all’ingresso di Gesù a Gerusalemme e dobbiamo considerarci tutti dentro a questa folla che attorno a Gesù, con lui, entra in festa nella Città Santa.
Credo che dobbiamo considerare non solo noi ma anche tutti quelli che in questi giorni patiscono e anche muoiono per questa pandemia del Coronavirus.
Credo che la Settimana Santa giunga a questo punto in modo provvidenziale per illuminare della Pasqua di Gesù tutte le vicende, anche quelle più difficili da interpretare, da accettare, da vivere.
La Pasqua di Gesù diventa la Pasqua di tanti, la Pasqua di tutti. Chiediamo al Signore che il nostro cammino, la nostra preghiera, in questi giorni più favorita dal fatto che abbiamo meno impegni esterni, possa aiutarci nell’ascolto dei testi che la Chiesa ci propone per la Settimana Santa e ci possa aiutare ulteriormente a vivere questa Pasqua come la luce e la speranza per tutte le nostre povere vicende umane.
Concretamente cercheremo nei prossimi giorni di essere attenti, nei limiti dei mezzi che sono a nostra disposizione, anche alle occasioni comuni, quelle che ci vengono offerte. So che in questi giorni molti hanno seguito la Messa del Papa, molti quella dell’Arcivescovo e qualcuno anche segue i commenti che vengono fatti alla Dozza e anche qui al Bottazzo ai testi del giorno.
Benissimo! Andiamo avanti così; cercheremo tutti i giorni anche noi del Bottazzo di dare qualche suggerimento, fare qualche osservazione sulla liturgia del giorno che possa essere di aiuto.
Per quanto riguarda quello che voi mi avete comunicato in modo molto fraterno e amichevole, riguardo alla domanda che vi avevo fatto su come fare, soprattutto per il triduo, devo dire che c’è stata una risposta pressoché unanime riguardo al desiderio per tutti di unirsi alla celebrazione della Arcivescovo suggerendo a me di fare un piccolo saluto ogni giorno con un piccolo commento alla liturgia del giorno; questo cercherò di farlo.
Si è aggiunta in queste ultime ore un’altra occasione importante; don Adriano mi ha chiesto, e ha chiesto anche a don Alessandro di Sant’Agata, di poter celebrare il triduo insieme in chiesa a Crevalcore e anche di poterlo trasmettere a tutti quelli che desidereranno mettersi in connessione con la nostra liturgia. Naturalmente le occasioni, come ho detto, dal papa in giù sono tante ma ci sembrava importante in questo cammino di vicinanza particolare delle tre parrocchie, di Sant’Agata, Crevalcore e noi, continuare questo cammino, soprattutto nei giorni della Pasqua e della celebrazione del triduo. Dare un segno anche esteriore di questa cammino comune, di questa comunione tra le comunità che vorremmo sempre più crescesse.
Concretamente succederà: l’Arcivescovo celebrerà le liturgie del Giovedì Santo e del Venerdì Santo in cattedrale alle 17:30, noi faremo altrettanto alle 20:30 nella chiesa di Crevalcore. A questo orario potrete connettervi nelle modalità che vi comunicherò nei prossimi giorni. Sabato Santo noi faremo alle 20:30 mentre l’Arcivescovo farà alle ore 21.
Sono contento per i contributi che mi avete dato; continuiamo a tenerci vicini gli uni agli altri, attenti alle notizie che ci diamo sulla salute e sulla vita familiare di tutti. Passo la parola a Giovanni che è qui con me.
GIOVANNI: Mi ha preso di sorpresa, stavo quasi facendo un sonnellino. Il consiglio che aggiungerei alle cose proposte da Francesco riguarda i bambini e coloro che hanno in casa un figlio o un nipote. È molto importante abituarsi a riprodurre in formule diverse, più immediate, più semplici e più tangibili quello che il Vangelo ci dice. Già la riflessione sul Vangelo è un passo avanti. Noi possiamo raccontare il Vangelo in qualche modo; raccontare il Vangelo è di grande significato perché i piccoli hanno bisogno di entrare in questa Storia che poi verificheranno essere la loro Storia. Però adesso la devono conoscere. E’ ben diverso da Cappuccetto Rosso che per fortuna non gli succederà. Invece a loro succederà Gesù; per questo potremmo tenere un posto speciale per questi nostri piccoli amici.