Ti ho seguito con apprensione e affetto nella puntata di Lerner sul Concilio. Mi è piaciuto quello che hai detto tu e che ha detto Melloni. Ma il resto, che disastro. Non male il cardinale, ma che poca capacità di vedere la grande novità del concilio, che è nuovo ancora oggi. Non converrebbe cercare di fare qualcosa qui a Bologna, anche per la parte importante che ha avuto la nostra chiesa in quel tempo?

Caro amico, non hai idea di quanti diversi commenti mi sono arrivati per la trasmissione di lunedì scorso. Devo dirti che io mi sono trovato bene, in un clima di grande cortesia. A Gad piace tenere un clima un po’ mosso che non consente discorsi pacati e completi. Ma forse va bene così, data la sede, l’orario e il pubblico che noi pensavamo fosse scarso per la concorrenza degli altri programmi molto più allettanti. A me resta un pensiero, che cerco di esporre sinteticamente. Resta cioè da capire e da decidere se il Concilio è un avvenimento passato, e in questo senso cinquant’anni potrebbero essere già molti. O se siamo all’inizio della sua vera recezione, e allora cinquant’anni sono pochi. Siamo solo all’inizio. Da allora ad oggi molte cose sono cambiate, anche nella comunità cristiana. Per esempio, molta meno gente va in chiesa, anche se il Card. Scola diceva di incontrarsi sempre con chiese strapiene. E sicuramente è così. Però nella vita di tutti i giorni, la gente è veramente di meno, purtroppo a partire dai più giovani. Proprio qui però io avverto la grande scommessa che ci troviamo davanti. Il Concilio è tutto o quasi tutto ancora da applicare. Certo, nelle scuole di teologia si insegnano i suoi grandi documenti. Documenti che sono peraltro del tutto diversi dai grandi dettati dei precedenti Concili che tendevano semplicemente a definire quello che era giusto e soprattutto quello che era sbagliato. Ma quello che veramente deve essere accolto è lo Spirito del Concilio. Qui siamo solo all’inizio. Però, l’inizio c’è stato, nel senso che la meno-gente che oggi va in chiesa è in ogni modo entrata nella proposta conciliare, e indietro non torna. Se mai, desidera andare avanti. Il dono della Parola di Dio e l’affermazione di una Liturgia più fedele alle sue fonti. Una Chiesa dove persino la diminuzione numerica dei preti può essere fonte di assunzione di responsabilità da parte di tutti. Personalmente ritengo che il Concilio di cinquant’anni fa proprio oggi, nel suo Spirito e nei suoi documenti, sia veramente attuale. Se anche tu hai qualche buona idea, mi fa piacere continuare il nostro scambio. Buona Domenica. Giovanni della Dozza.

Domenica 14 ottobre 2010.