39 Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto». 40 E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. 41 Molti di più credettero per la sua parola 42 e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».
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Le poche parole oggi consegnate alla nostra preghiera sono molto preziose perchè affermano con forza il legame tra la Parola e la Fede. Nell’incontro tra Gesù e la Samaritana non si sono dati miracoli o, come Giovanni ama chiamarli, segni. E questo viene confermato dall’incontro che, per la testimonianza della donna, avviene tra i suoi concittadini e il Signore. Ne avevamo avuto già un cenno alla fine del cap.2 quando si dice che “molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. Ma lui, Gesù, non si fidava di loro…”(Gv.2,23-24). Per Giovanni è infatti vero piuttosto il contrario, e cioè che è proprio la fede a consentire di cogliere i preziosi segni di essa.
Qui è molto importante come venga illuminato il valore e insieme il limite della parola dell’annunciatore, del testimone. Ai vers.28-30 abbiamo ammirato come la donna avesse comunicato l’incontro con Gesù alla gente della sua città. La sua testimonianza terminava con una domanda che ella sembrava trasferire da sè ai suoi uditori: “Che sia lui il Cristo?”. Questa domanda acquista ora tutto il suo spessore per come si svolge l’incontro con la gente della città.
La parola della donna è certamente quella che muove tutte le persone della città verso Gesù. E’ dunque di assoluto rilievo, al punto che il nostro testo dice chiaramente che “molti samaritani credettero in lui per la parola della donna”(ver.39). Ed è molto interessante che quello che lei riferisce loro è la sua personale esperienza, quello che il Signore ha detto a lei. Non una dottrina, nè fatti clamorosi, che non sono avvenuti, ma il concreto avvenimento di quell’incontro. E appunto, al ver.30, la domanda circa la persona di Gesù. Chi è Gesù?
A Gesù loro chiedono “di rimanere con loro”. E così domandano di poter essere accolti nell’esperienza diretta di lui e della sua parola. E per questa Parola “molti di più credettero”(ver.41). E alla donna potevano dire che se da una parte le sue parole li avevano portati da Gesù, la fede era stata generata da quel suo rimanere con loro, che aveva fatto sì che essi stessi lo ascoltassero e potessero dare risposta certa e potente a quello che la donna aveva lasciato loro come interrogativo: “Che sia il Cristo?”. Ora essi le dicono di sapere che Gesù “è veramente il salvatore del mondo”(ver.42). Affermazione di grande portata che ci mostra come l’evento della fede, personale e specifico, apra una prospettiva universale: la salvezza del mondo intero.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.