1 Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. 2 Costui andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui». 3 Gli rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio».
4 Gli disse Nicodèmo: «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». 5 Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. 6 Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. 7 Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. 8 Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».
9 Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». 10 Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro d’Israele e non conosci queste cose? 11 In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. 12 Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? 13 Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. 14 E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, 15 perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Ho visto molto forte e ripetuto l’accostamento tra la nascita, la generazione, e lo Spirito.
Una nuova vita che viene donata e che permette di avvicinarsi a contemplare e accogliere il Mistero..
Molto bello anche che sia Gesù stesso, al cap. 20,22 a dire : ‘Ricevete lo Spirito Santo.’
Negli anni ho verificato che Nicodemo non è solo una persona concreta. E’ anche un “personaggio”, rappresentativo di molti, e anche di molti miei amici cari. Persone molto collegate a esperienze intellettuali e spirituali anche di grande spessore. Persone “inquiete”, non disponibili a rassegnarsi a misure definitive del loro itinerario esistenziale. Persone che visitano Gesù in una “notte”, che è simbolica di questa ricerca, e di questa inquietudine.
Concretamente, il nostro Nicodemo è persona importante, fariseo in posizione eminente nel mondo giudaico. Il Vangelo ci ha già parlato di questo delicato discorso dei segni, e Nicodemo si presenta, sicuro per questo, di poter cogliere il segreto di Gesù: “Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui”(ver.2). Se tutto gli fosse chiaro come dice, Nicodemo non avrebbe bisogno di cercare Gesù! E Gesù prontamente gli risponde con un’affermazione provocatoria, che mette del tutto in crisi la sicura dichiarazione di Nicodemo. E viene annullata l’ipotesi che si tratti semplicemente di un problema intellettuale. Il “regno di Dio” (locuzione rarissima in Giovanni) lo si può vedere solo se si “nasce dall’alto”; qui le note ci spiegano che il termine greco significa sia “dall’alto”, sia “di nuovo”. Ma entrambi conducono ad ammettere che si tratta veramente di una vita “nuova”.
Al ver.4 Nicodemo risponde che la vita è una sola, il che è particolarmente sperimentato da un anziano, che ironicamente dice l’impossibilità di rinascere nuovamente dal grembo materno. Questo offre l’occasione a Gesù di annunciare che questa “nascita” non ha nessuna continuità-contiguità con i dati della natura, e che si tratta di nascere “da acqua e Spirito”, e il Signore allarga il discorso dicendo che questa nuova nascita non solo consente di “vedere”, ma addirittura di “entrare” nel regno di Dio. Quindi nuova nascita in un orizzonte completamente nuovo, quello del regno di Dio.
Le due nascite e i due ambiti di esistenza sono assolutamente separati. La “carne”, che indica l’esistenza “naturale” dell’uomo, può anche fare grandi conquiste intellettuali, spirituali, tecniche….ma resta sempre interna alla “carne”. L’esistenza che nasce dallo Spirito (l’ “acqua” allude forse al battesimo?) è assolutamente nuova e misteriosa. Non è una conquista umana dal basso. E’ una nascita “dall’alto”, e quindi non può essere realizzata umanamente, ma può essere solo ricevuta e accolta. L’immagine affascinante del vento ne è ikona seducente (ver.8).
Perchè Gesù delicatamente rimprovera la domanda di Nicodemo: “Come può accadere questo?”(vers.9-10). Forse perchè un maestro di Israele avrebbe dovuto cogliere tutto ciò dal tesoro delle profezie? Resta in ogni modo certo che solo Gesù può rivelare queste dimensioni supreme del mistero di Dio e dell’uomo. Si può quindi solo accogliere la sua testimonianza. Sia per eventi che si compiono sulla terra, sia per le supreme realtà del cielo. Ci sono memorie di alcuni “saliti al cielo”, ma in realtà nessuno è “salito al cielo, se non Colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo” (ver.13).
Il nostro testo si conclude con l’affermazione stupefacente dei vers.14-15. Giocando sul significato duplice del verbo “innalzare”, che indica sì l’innalzamento, ma insieme la suprema umiliazione della morte, Gesù ricorda l’antica vicenda del serpente innalzato da Mosè nel deserto (Numeri 21,4-9), e orienta tutto quello che ha detto verso la sua Pasqua di morte e di gloria. E sarà questa sua morte la porta della vita nuova per chi crede in Lui.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.