1 Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. 2 E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora. 3 Poi gli si avvicinavano e dicevano: «Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi. 4 Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui colpa alcuna». 5 Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco l’uomo!». 6 Come lo videro, i capi dei sacerdoti e le guardie gridarono: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io in lui non trovo colpa». 7 Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una Legge e secondo la Legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio». 8 All’udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura. 9 Entrò di nuovo nel pretorio e disse a Gesù: «Di dove sei tu?». Ma Gesù non gli diede risposta. 10 Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?». 11 Gli rispose Gesù: «Tu non avresti alcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall’alto. Per questo chi mi ha consegnato a te ha un peccato più grande
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Io avverto che i vers.1-5 pongono un interrogativo molto delicato. Da dove nascono in Pilato e nei soldati questi atteggiamenti di violenza e di scherno? Quello che nei testi paralleli sembra presentarsi come l’atteggiamento violento di chi imperversa su una vittima debole, qui è più problematico. Ed è Pilato a costringerci a questo sospetto. Se infatti è più che evidente ed esplicita la volgarità violenta dei vers.1-3 – tra l’altro è scandalosa quella flagellazione puramente gratuita del ver.1 – la dichiarazione pubblica di Pilato al ver.4 sembra correggere tutto con una considerazione povera – “non trovo in lui colpa alcuna” – ma ben capace di smentire tutta l’aggressività volgare descritta prima. A questo bisogna aggiungere, sia pure con molta prudenza, un’osservazione circa il ver.5 dove mi sembra manchi quel soggetto della frase che la versione italiana assegna a Pilato: “E Pilato disse loro…”. Il soggetto è sottinteso nel testo originale, e quindi di per sè il soggetto della frase potrebbe essere Gesù – che è il soggetto della frase precedente: “Allora Gesù uscì…” – che “uscì…e disse loro: “Ecco l’uomo!”. Resta in ogni modo che a questo punto della storia dell’umanità il Cristo oltraggiato e innocente si pone come figura, ikona, della nuova umanità che nasce dalla Croce: “Ecco l’uomo!”.
I vers.6-7 sono impressionanti perchè ci mostrano come la violenta determinazione di morte dei capi e delle guardie cerchi di scaricare il peso della decisione su Pilato. E come peraltro tutto concorra a connettere strettamente la morte di Gesù con il suo essere Figlio di Dio.A conferma di ciò, Pilato si riempie di paura davanti alle parole dei giudei (ver.8). Il ver.9 sembra denunciare l’impaurita perplessità del governatore, alla quale Pilato stesso reagisce rivendicando il suo potere di vita e di morte sul povero Cristo che gli sta innanzi. Ma qui Gesù relativizza la presunzione di potere del governatore rivendicando il controllo che la volontà divina esercita sul percorso della storia. E quindi mettendo in evidenza la parte puramente strumentale che il potere mondano svolge nei confronti della volontà di Dio sulla storia dell’umanità. Alta è la responsabilità dei giudei, proprio per la luce potente della loro elezione da parte della misericordia divina.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
“…lo fece flagellare”: la flagellazione non era semplicemente una pena aggiuntiva; spesso il condannato muoriva sotto i colpi della flagellazione, tanto essa era violenta e “ad arbitrio” dell’esecutore. La scena successiva è una parodia della intronizzazione dell’imperatore: la corona, il mantello di porpora (segno distintivo imperiale), lo scettro, l’omaggio degli astanti. Il culmine si ha in quella presentazione, accompagnata dalle parole: “Ecco l’uomo!”. E’ proprio l’uomo come lo vuole il Padre: il massimo di umanità, nel massimo dono, quello della vita per i fratelli. – Il v.11 è stato usato – credo a sproposito – per affermare che l’autorità di chi esercita il potere viene da Dio: “Non avresti alcun potere…, se non ti fosse stato dato dall’alto”. Più appropriata mi pare la spiegazione di don Giovanni: Gesù rivendica “il controllo che la volontà divina esercita sul percorso della storia. E quindi mettendo in evidenza la parte puramente strumentale che il potere svolge nei confronti della volontà divina sulla storia dell’umanità”.