31 Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. 32 Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. 33 Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire. 34 Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. 35 Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri». 36 Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». 37 Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». 38 Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte.
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Un pensiero che ieri è venuto dopo aver inviato le mie noticine, mi fa pensare che non solo Gesù vuole mostrarci che tutto quello che Egli patisce e patirà nella sua passione, Egli non lo subisce, ma lo vuole, in obbedienza figliale al Padre, e per questo anche la vicenda di Giuda è nelle sue mani, e il traditore non viene abbandonato nelle mani del Satana che è entrato in lui. Come Satana ha potuto entrare in Giuda solo quando Gesù ha dato il boccone, così anche quell’ultimo ordine “Quello che vuoi fare, fallo presto” sembra suggerire che il Signore voglia impadronirsi di ciò che Giuda farà perchè posseduto dal Maligno, e trasformi tutto in un suo comando. E questo perchè ciò che deve compiersi è sempre e solo la volontà di Dio Padre. Così ora, l’annotazione “Quando fu uscito”, e quindi il tradimento di Giuda, Gesù lo interpreta come principio della glorificazione. Il Padre e il Figlio si glorificano vicendevolmente nella Pasqua del Figlio, che illumina il mistero del Padre come Dio Amore, amore pienamente manifestato nell’obbedienza di Gesù fino alla Croce, e illumina il mistero del Figlio di Dio come Colui che attraverso la sua obbedienza fino alla Croce si rivela come “Colui che è Dio ed è nel seno del Padre”(Gv.1,18).
Tutto questo, che è il ritorno del Cristo al Padre, si specifica al ver.33 come un’assenza di Gesù dai suoi: “dove vado io voi non potete venire”. E’ quello che Gesù risponde anche a Pietro al ver.36, aggiungendo “mi seguirai più tardi”, perchè solo con la nostra ultima Pasqua noi possiamo essere pienamente con il Signore. Ma al ver.34 Gesù proclama il comandamento dell’Amore come sua presenza nella sua assenza. Non possiamo essere ancora dove Lui è. Ma possiamo essere con Lui fin d’ora obbedendo al comandamento dell’Amore! “Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri”. E lui ci amati ponendo la sua vita per noi. Così noi possiamo amarci come Lui ci ha amati. Il comandamento dell’Amore attua fin d’ora quello che sarà in pienezza “più tardi”.
La vicenda di Pietro che ora viene preannunciata ai vers.36-38 nella risposta che Gesù dà all’intenzione del discepolo che vuole seguirlo, e che intuisce che seguirlo vuol dire dare la vita per Lui, chiarisce che anche l’obbedienza al comandamento dell’Amore non è capacità nostra, ma solo dono di Dio. Solo con se stesso, Pietro per quanto ami il suo Signore si sente dire: “..non canterà il gallo prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte”.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Ed eccoci al “comandamento nuovo”: nuovo non nel senso che viene ad aggiungersi agli altri, ma nel senso di una qualità assolutamente nuova. Ed è l’unico che Gesù ci ha dato. Noi continuiamo a sottolineare l’importanza dei “dieci comandamenti” (tutti li conoscono a memoria), mentre i comandamenti di Gesù sono le beatitudini (quanti le saprebbero ripetere?) e la loro sintesi nel comandamento dell’amore. La pratica dell’amore è una capacità che viene da Lui, come ha spiegato don Giovanni. – “Prima che il gallo canti”: il gallo era ritenuto un animale “satanico”; si pensava che il gallo cantasse ogni volta che Satana faceva una conquista tra gli uomini. Gesù dice che il gallo canterà per Pietro…, ma Egli lo riconquisterà, come vedremo nel cap. 21.