35 Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». 36 Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». 37 Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». 38 Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui. 39 Gesù allora disse: «È per un giudizio che io sono venuto in questo mondo, perché coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechi». 40 Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: «Siamo ciechi anche noi?». 41Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: “Noi vediamo”, il vostro peccato rimane».
Giovanni 9,35-41

Uniamo i due brani ascoltati tra ieri e oggi, che sono percorsi da un solo tema: la presunzione di sapere e vedere. Il verbo più volte ripetuto è “Noi sappiamo”, e, alla fine del capitolo, “Noi vediamo”. I farisei sono la rappresentazione simbolica di un atteggiamento mentale presente in tutta la nostra povera umanità, per il quale si ritiene di avere la verità in mano e, in base a questo si è sicuri dei propri giudizi nei confronti degli altri: “Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore” (vers. 24) e “Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?” (vers. 34). A completare il giudizio viene anche la sanzione, che è l’esclusione: “E lo cacciarono fuori”. Il vangelo, invece, al posto di un’eccessiva sicurezza suggerisce un atteggiamento di stupore di fronte ad una realtà che è sempre misteriosa: “Proprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia”. Misteriosa, ma migliore di come noi la giudichiamo: “eppure mi ha aperto gli occhi” (vers. 30). Il Mistero è l’opera di salvezza di Dio nella nostra vita.
La conclusione di Gesù, «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: “Noi vediamo”, il vostro peccato rimane» (vers. 41), ci invita a collocarci tra i “ciechi”, cioè tra i poveri e i piccoli, che hanno sempre bisogno di qualcuno che li aiuti, perché sanno che da soli si fa poca strada.
Dio vi benedica e voi benediteci. F e Gv