37 Nell’ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù, ritto in piedi, gridò: «Se qualcuno ha sete, venga a me, e beva 38 chi crede in me. Come dice la Scrittura: Dal suo grembo sgorgheranno fiumi di acqua viva». 39 Questo egli disse dello Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui: infatti non vi era ancora lo Spirito, perché Gesù non era ancora stato glorificato.
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Il ver.37 ci regala una bella immagine del rapporto tra la Prima e la Seconda Alleanza: la festa dei nostri padri è profezia ed attesa del compimento e della pienezza che Gesù ora dona a tutta l’umanità. Le Scritture vengono così pienamente illuminate e nello stesso tempo “illuminano” la persona e l’opera del Signore Gesù.
La sete e l’acqua esprimono efficacemente il mistero della fede. La fede è “avere sete”. Credere non è “avere”, ma “aver bisogno”. Non è un possesso, ma una “mancanza”, un desiderio, un gemito. E Gesù è l’acqua viva! E chi è questo “grembo”? A me piace tenere entrambi le ipotesi: grembo è certamente Gesù, e grembo da cui “sgorgheranno fiumi d’acqua viva” è anche il credente. Così è stato a Cana in quella sovrabbondanza di vino buono in risposta al “non hanno vino” della Madre di Gesù. Così è stato per la donna di Samaria e per l’acqua che Gesù le dona – e le dona a partire dal suo “dammi da bere”! – in rapporto al pozzo di Giacobbe e all’anfora della donna. Così per il paralitico inchiodato al lettuccio che ora se ne va portandolo. Così per i pani….
Tutto ora viene svelato come immagine dello Spirito. E passiamo dal tempo presente al futuro: “sgorgheranno…. avrebbero ricevuto”, perché tutta la narrazione evangelica guarda e corre verso la Pasqua del Signore. Sono tutti segni di Pasqua. La Croce è la glorificazione e la gloria di Gesù. Ricordiamo che Cana è stato “il principio dei segni”, e tutto corre va verso l’ultimo segno, la Croce, il supremo prodigio di Dio, la pienezza della rivelazione e del dono del suo Amore. La sua morte sarà la “consegna dello Spirito”(Gv.19,30)! E’ il dono all’umanità della vita stessa di Dio!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Per capire meglio l’annuncio rivoluzionario di Gesù, mi sembra utile ricordare il contesto storico-religioso. Immaginate una bellissima processione che risale dalla sorgente di Siloe al tempio: al centro, il sommo sacerdote porta l’anfora d’oro che è stata riempita dell’acqua sorgiva. Nel luogo più sacro del tempio, l’acqua sarà versata sull’altare a significare il dono vivificante di Dio, in particolare il dono della Legge. Mentre la processione sta per giungere alla meta, Gesù in piedi, ben visibile da tutti, GRIDA a gran voce: Chi ha sete venga a me e beva… E’ lui ormai la fonte di acqua viva che zampillerà in ogni credente per la vita eterna. Pensate i sacerdoti allibiti e il popolo impressionato e stravolto per l’accaduto… E ora sta a noi…