25 Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. 26 Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». 27 Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
Giovanni 19,25-27

Tante “letture” sono possibili, e tutte affascinanti, di questi versetti che sono memoria del solo Giovanni. Essi sono molto fecondi anche per l’iconografia, e sia l’oriente che l’occidente cristiani hanno amato rappresentare questa “scena” accanto e sotto la Croce del Signore. In questi anni mi sono sentito sempre più invitato verso la relazione tra questa Parola e quella che abbiamo incontrato in Gv.2, alle nozze di Cana. Questa mi sembra “l’ora” che a Cana ancora non era, e di cui Cana è stata profezia: il “primo” o meglio “il principio” dei segni, che trova la sua piena illuminazione nell’ultimo “segno”, cioè la Croce, la Pasqua di Gesù, che lungo tutto il cammino del Vangelo è stata preparata da tutte le parole e da tutti i segni che abbiamo ricevuto da Gesù.
Mi sembra molto potente anche il riferimento a Genesi 3 e al dramma del peccato dei primogenitori, là dove, all’albero della tentazione e del serpente, la comunione nuziale si è infranta, sia quella tra Dio e l’umanità, sia quella tra l’uomo e la donna. Ora tale comunione viene ritrovata e viene compiuta nella sua pienezza. Il sacrificio d’amore è grembo della nuova creazione e della nuova storia dell’umanità. Il discepolo di oggi è la pienezza del cammino compiuto da coloro che non sono più servi, ma amici, perché coinvolti e avvolti nel mistero della nuova umanità. E lei, segno di queste nozze finalmente adempiute sotto la Croce che è nel giardino di Dio l’albero della vita in contrapposizione all’albero della conoscenza del bene e del male E’ sposa e madre. Sposa del Figlio e madre dell’intera umanità. Nozze compiute nel mistero del Figlio di Dio Figlio dell’uomo. Comunione d’amore che è la fine e il fine di tutta la storia.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Alcuni discepoli hanno seguito Gesù fino all’ultimo e condividono con lui questo momento: sono sulla croce – si può dire – con lui. Sono donne: il sesso debole si dimostra il più forte, il più fedele. C’è anche un discepolo: non è – così asseriscono alcuni esegeti – il preferito, il prediletto di Gesù, ma rappresenta tutti i discepoli: coloro “che Gesù ama”. Una piccola curiosità: è presente “la sorella di sua madre”: una zia di Gesù (non ci avevo mai pensato). Maria non è presentata come madre addolorata ma come discepola fedele che condivide la sorte del figlio e maestro. Non è indicata come “sua madre” ma coma “la madre”: ormai la sposa fedele dell’antica alleanza è madre di tutti i componenti della nuova alleanza. Giovanni e Maria Maddalena rappresentano la comunità dei credenti. Maria di Magdala è la sposa che raffigura la nuova comunità, che ora nasce dalla croce e dalla pasqua del Signore.