12 Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. 13 Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. 14 Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.15 Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. 16 Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. 17 Consacrali nella verità. La tua parola è verità. 18 Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; 19 per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità.
Giovanni 17,12-19

Il grande dono, la grande ricchezza dei discepoli, che sono nel mondo e non sono del mondo, è la Parola che Gesù ha dato loro (ver.14). Ed è per questo che “il mondo li ha odiati”.
Egli chiede al Padre che essi “abbiano in se stessi la pienezza della gioia” (ver.13). La gioia della Parola è la loro ricchezza.
Gesù chiede al Padre che “li custodisca dal Maligno” (ver.15).
Questa elezione divina definisce la loro straordinaria condizione: “Essi non sono del mondo” (ver.16), come Gesù non è del mondo.
In questa Parola che è la Verità, Gesù chiede che siano consacrati (ver.19), come ora Egli consacra se stesso. In questo termine della “consacrazione” è presente e annunciato li sacrificio d’amore, l’offerta della vita.
Mi impressiona e mi affascina l’assoluta “povertà” di Gesù e dei discepoli rispetto al mondo. La loro ricchezza, la loro potenza e la loro gioia sono dati assolutamente interiori! Non ci sono promesse nè garanzie di poteri mondani!
Peraltro la loro “investitura” è certa. Nella sua preghiera Gesù dice al Padre: “Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo”, e quel “come” dice non solo l’evento del loro essere mandati, ma anche il loro essere mandati nella stessa “potenza-debolezza” del loro Signore.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.