7 Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. 8 In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli.
9 Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. 10 Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. 11 Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Link all’audio dell’omelia partecipata dalla messa delle Famiglie della Visitazione a Sovere.
Sottolineo alcune parole che tra loro si richiamano e si collegano. Certamente i due verbi “rimanere” e “osservare”. Circa il verbo “osservare” mi sembra importante considerarlo nel suo significato più profondo di “conservare” o forse ancor meglio di “custodire”. Non si tratta solo e soprattutto di un’osservanza esteriore, quanto piuttosto di un rapporto vitale, dinamico e profondo con Gesù e la sua Parola, e non un semplice adempimento. Anzi, forse ci deve accompagnare la consapevolezza e l’esperienza che abbiamo sempre ancora molta strada da percorrere, sia perché la nostra accoglienza e la nostra adesione sono molto fragili, sia perché tale accoglienza e adesione non possono che crescere incessantemente dato che si tratta del mistero stesso di Dio.
Altro collegamento prezioso è quello tra “parola” “comandamento” e “amore”, e infine la persona stessa di Gesù: “il Padre ha amato me”, “Io ho osservato … e rimango”.
Dunque il cammino della vita cristiana si compie nel rimanere in Gesù, nella sua Parola, nel suo amore. E nel custodire i suoi comandamenti, la sua parola. A questo proposito mi sembra molto importante osservare, al ver.8, che discepoli si diventa, e cioè non è che in quanto e perché siamo suoi discepoli, rimaniamo e custodiamo Gesù, la sua Parola, i suoi comandamenti e il suo amore, ma compiendo tutto ciò, diventiamo suoi discepoli. Questo mi sembra molto importante, perché porta con sé che non ci sono condizioni e investiture preliminari, che potrebbero far pensare che ci siano condizioni necessarie senza le quali non ci si potrebbe mettere in questa vicenda, ma ognuno che riceva il dono di questa chiamata, qualunque sia la sua persona e la sua storia, può mettersi nel cammino di quel rimanere e di quel custodire. Ed è molto bello e consolante che al ver.10 Gesù ponga se stesso come esempio per noi: “… come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore”. E noi come Lui!!
Al ver.11 viene annunciata la gioia, che è la gioia stessa del Signore Gesù che diventa anche la nostra gioia. Questo tema della gioia sarà ampiamente trattato in Gv.16,19-24. Qui Egli dice che la gioia è il grande obiettivo del dono della sua Parola: “Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena”.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
L’omelia partecipata del ritiro a sovere
https://www.famigliedellavisitazione.it/wp/wp-content/uploads/2013/08/gv15-7-11omelia-partecipata-ritiro-201308.mp3
37 minuti 9 MB