27 Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! 28 Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!». 29 La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». 30 Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. 31 Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. 32 E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». 33 Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire. 34 Allora la folla gli rispose: «Noi abbiamo appreso dalla Legge che il Cristo rimane in eterno; come puoi dire che il Figlio dell’uomo deve essere innalzato? Chi è questo Figlio dell’uomo?». 35 Allora Gesù disse loro: «Ancora per poco tempo la luce è tra voi. Camminate mentre avete la luce, perché le tenebre non vi sorprendano; chi cammina nelle tenebre non sa dove va. 36 Mentre avete la luce, credete nella luce, per diventare figli della luce». Gesù disse queste cose, poi se ne andò e si nascose loro.
Giovanni 12,27-36

Si incontrano nella Parola che oggi il Signore ci regala due affermazioni in forte tensione tra di loro: da una parte, al ver.32, la potenza assoluta e universale dell’opera divina della salvezza che si compie in Gesù Cristo: “Io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me” (ver.32), e dall’altra il dramma “esistenziale” che lo stesso Gesù rileva e rivela in Se stesso, come ascoltiamo al ver.27.
Il turbamento – alla lettera è un vero sconvolgimento! – della sua anima, che lo porterebbe a chiedere al Padre: “Salvami da quest’ora”.
E però la assoluta certezza che, Egli afferma: “Proprio per questo sono giunto a quest’ora!”.
Dunque, in certo senso, il limite (!!), il doversi fermare di quella che è l’invocazione privilegiata della fede: “Dio vieni a salvarmi!”.
In questo passaggio delicatissimo della sua rivelazione, Gesù ci comunica dunque un evento di silenzio e di accettazione della volontà divina che è il compimento e la pienezza di tutto il disegno divino della salvezza!
E’ quell’ “ora” della Croce che porta Gesù a dire: “Padre, glorifica il tuo nome”.
Ma come e in che modo questo nome di Dio sarà glorificato? Proprio dalla Croce che è l’evento supremo della potenza e della salvezza divina. E’ la manifestazione piena della potenza del suo amore!
E’ quello che appunto porta all’affermazione della salvezza universale nel sacrificio d’amore del Figlio: “Io, quando sarò elevato da terra – l’elevazione sulla Croce è l’elevazione di Cristo al Padre! – attirerò tutti a me!”.
Ormai siamo alle soglie della Pasqua di Gesù, e questa sua Pasqua ci ha accompagnato fin dalla prima Parola del Vangelo secondo Giovanni! La Croce e la gloria del Signore sono il contenuto unificante di tutto il Vangelo di Giovanni!
Quello che viene detto da Dio non viene capito dalla gente – un tuono … un angelo – ma è in realtà è il giudizio di questo mondo: “Ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori”! Cioè il signore del male e della morte! E tutti saranno salvati.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.