12 Il giorno seguente, la grande folla che era venuta per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, 13 prese dei rami di palme e uscì incontro a lui gridando: «Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d’Israele!». 14 Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra, come sta scritto: 15 Non temere, figlia di Sion! Ecco, il tuo re viene, seduto su un puledro d’asina. 16 I suoi discepoli sul momento non compresero queste cose; ma, quando Gesù fu glorificato, si ricordarono che di lui erano state scritte queste cose e che a lui essi le avevano fatte. 17 Intanto la folla, che era stata con lui quando chiamò Lazzaro fuori dal sepolcro e lo risuscitò dai morti, gli dava testimonianza. 18 Anche per questo la folla gli era andata incontro, perché aveva udito che egli aveva compiuto questo segno. 19 I farisei allora dissero tra loro: «Vedete che non ottenete nulla? Ecco: il mondo è andato dietro a lui!».
Seleziona Pagina
Commento di Celina
Uno dei regali della lettura continua del Vangelo è anche la possibilità di notare le collocazioni dei testi. Ho notato che nei vangeli sinottici (Marco e Matteo) il racconto dell’ingresso a Gerusalemme anticipa (di qualche capitolo) l’unzione di Betania. In Giovanni invece la segue, anzi forse ne è intimamente legata, quasi una conseguenza: “Il giorno seguente…” dice infatti l’inizio del testo di oggi.
Il testo di oggi allora regala una ulteriore luce a quello di ieri e tra i tanti significati di quell’unzione si può forse aggiungere anche quello di unzione regale. Maria ieri l’ha unto re e non a caso oggi è proprio attraverso una immagine femminile, la figlia di Sion, che la folla lo accoglie come re.
Per una felice coincidenza il nostro calendario ha previsto per il Mattutino di questa mattina la lettura dell’ultimo capitolo di 1 Cronache, che si conclude proprio con l’unzione regale di Salomone (lo sposo del Cantico dei Cantici!).
“Mangiarono e bevvero alla presenza del Signore in quel giorno con grande gioia. Di nuovo proclamarono re Salomone, figlio di Davide, e unsero per il Signore lui come capo e Sadoc come sacerdote. Salomone sedette sul trono del Signore come re al posto di Davide, suo padre” (1 Cr 29, 22-23).
Il mangiare, l’unzione, la regalità… proprio come abbiamo letto tra ieri e oggi, dalla cena di Betania all’ingresso regale in città. A conferma di quello che ci dice oggi l’evangelista Giovanni: “si ricordarono che di lui erano state scritte queste cose e che a lui essi le avevano fatte”.
COMMENTO di Giobba
La molta folla che era venuta alla festa ( la Pasqua ) udendo che Gesù viene a Gerusalemme esce e gli va incontro. C’è la Novità che si genera Una novità promossa dalla gente ma che nasce dalla venuta di Gesù. Ci porta ad uscire, ci porta all’incontro e ad applicare le parole del Rito a Gesù ” benedetto colui che viene” con l’aggiunta del titolo di re. È solo allora che Gesù a differenza dei vangeli sinottici, decide di salire sull’ asinello , dopo che ha ricevuto la testimonianza della folla e mentre dopo aver spezzato i pani per i 5000 al cap 6 Gesù sapendo che venivano a prenderlo per farlo re , si ritira, qui accetta l’incoronazione a Re perché sa che è l’ingresso nell’ora della sua glorificazione, la croce.A noi che siamo la figlia di Sion , il Signore tramite il profeta dice di non temere, perché questa è la strada per la nostra salvezza.
Il mondo che gli è andato dietro come riconoscono i farisei è il segno anticipatore della possibilità aperta a tutti di seguire Gesù sulla strada della croce. Ma primo dovrà essere lui.