5 Chi lascia libero l’asino selvatico e chi ne scioglie i legami? 6 Io gli ho dato come casa il deserto e per dimora la terra salmastra. 7 Dei rumori della città se ne ride e non ode le urla dei guardiani. 8 Gira per le montagne, sua pastura, e va in cerca di quanto è verde. 9 Forse il bufalo acconsente a servirti o a passare la notte presso la tua greppia? 10 Puoi forse legare il bufalo al solco con le corde, o fargli arare le valli dietro a te? 11 Ti puoi fidare di lui, perché la sua forza è grande, e puoi scaricare su di lui le tue fatiche? 12 Conteresti su di lui, perché torni e raduni la tua messe sull’aia? 13 Lo struzzo batte festosamente le ali, come se fossero penne di cicogna e di falco. 14 Depone infatti sulla terra le uova e nella sabbia le lascia riscaldare. 15 Non pensa che un piede può schiacciarle, una bestia selvatica calpestarle. 16 Tratta duramente i figli, come se non fossero suoi, della sua inutile fatica non si preoccupa, 17 perché Dio gli ha negato la saggezza e non gli ha dato in sorte l’intelligenza. 18 Ma quando balza in alto, si beffa del cavallo e del suo cavaliere. 19 Puoi dare la forza al cavallo e rivestire di criniera il suo collo? 20 Puoi farlo saltare come una cavalletta, con il suo nitrito maestoso e terrificante? 21 Scalpita nella valle baldanzoso e con impeto va incontro alle armi. 22 Sprezza la paura, non teme, né retrocede davanti alla spada. 23 Su di lui tintinna la faretra, luccica la lancia e il giavellotto. 24 Con eccitazione e furore divora lo spazio e al suono del corno più non si tiene. 25 Al primo suono nitrisce: “Ah!” e da lontano fiuta la battaglia, gli urli dei capi e il grido di guerra. 26 È forse per il tuo ingegno che spicca il volo lo sparviero e distende le ali verso il meridione? 27 O al tuo comando l’aquila s’innalza e costruisce il suo nido sulle alture? 28 Vive e passa la notte fra le rocce, sugli spuntoni delle rocce o sui picchi. 29 Di lassù spia la preda e da lontano la scorgono i suoi occhi. 30 I suoi piccoli succhiano il sangue e dove sono cadaveri, là essa si trova».
Omelia dialogata messa Dozza 20.03.2021 Gb 39,5-30
COMMENTO
E’ molto interessante che il Signore chieda a questi esseri viventi, sei animali, di sostenere un compito ed una responsabilità verso l’uomo, come partecipazione alla Sua opera di salvezza. Questo vuol dire che Lui ha molto pensato a loro, portando lo stesso interrogativo su di noi e la nostra vita fraterna, facendo emergere la preziosità di quello che ognuno può fare per il bene di tutti. Questo richiede a noi un impegno molto forte a chiedere al Signore nella preghiera di indicarci quello che Lui si aspetta e di cui possiamo dire che ha bisogno. E lo chiediamo sia per noi, sia per le persone che in modo particolare ci ha affidato e alle quali ha affidato la nostra persona e la nostra vita. In tal modo, possiamo vivere splendidamente il nostro dovere di umiltà e di obbedienza. Il paragone che il testo ci regala attraverso le mansioni richieste per obbedienza ci consente di vivere umilmente e pienamente il mistero e il dono dell’obbedienza cristiana. Talvolta quello che ci è chiesto è esaltante, altre volte ci chiede una più grande umiltà. Quello che il Signore chiede alle persone con le quali vivo, essendo spesso in condizione personale molto diversa, ci aiuta ad essere in pace pur nella diversità delle nostre condizioni personali. Quindi, chiediamo la grazia di poter vivere tutto non nella ricerca di un’ambizione mondana, ma come un cammino mite e umile che ci chiede e ci consente di vivere in carità sempre e con tutti.
Dio ti benedica e tu prega per noi. Giovanni e Francesco