1 Sofar di Naamà prese a dire: 2 «A tante parole non si dovrà forse dare risposta? O il loquace dovrà avere ragione? 3 I tuoi sproloqui faranno tacere la gente? Ti farai beffe, senza che alcuno ti svergogni? 4 Tu dici: “Pura è la mia condotta, io sono irreprensibile agli occhi tuoi”. 5 Tuttavia, volesse Dio parlare e aprire le labbra contro di te, 6 per manifestarti i segreti della sapienza, che sono così difficili all’intelletto, allora sapresti che Dio ti condona parte della tua colpa. 7 Credi tu di poter scrutare l’intimo di Dio o penetrare la perfezione dell’Onnipotente? 8 È più alta del cielo: che cosa puoi fare? È più profonda del regno dei morti: che cosa ne sai? 9 Più lunga della terra ne è la dimensione, più vasta del mare. 10 Se egli assale e imprigiona e chiama in giudizio, chi glielo può impedire? 11 Egli conosce gli uomini fallaci; quando scorge l’iniquità, non dovrebbe tenerne conto? 12 L’uomo stolto diventerà giudizioso? E un puledro di asino selvatico sarà generato uomo? 13 Ora, se tu a Dio dirigerai il cuore e tenderai a lui le tue palme, 14 se allontanerai l’iniquità che è nella tua mano e non farai abitare l’ingiustizia nelle tue tende, 15 allora potrai alzare il capo senza macchia, sarai saldo e non avrai timori, 16 perché dimenticherai l’affanno e te ne ricorderai come di acqua passata. 17 Più del sole meridiano splenderà la tua vita, l’oscurità sarà per te come l’aurora. 18 Avrai fiducia perché c’è speranza e, guardandoti attorno, riposerai tranquillo. 19 Ti coricherai e nessuno ti metterà paura; anzi, molti cercheranno i tuoi favori. 20 Ma gli occhi dei malvagi languiranno, ogni scampo è loro precluso, unica loro speranza è l’ultimo respiro!».
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COMMENTO
Sono felicissimo di ascoltare oggi con voi queste parole, che preannunciano e proclamano la meravigliosa luce della risurrezione e del Risorto. Finalmente anche la morte oggi può riposare e lo fa abbandonandosi all’abbraccio del Risorto. Anche tu oggi conduci la tua morte alla gioia, alla pace e alla luce della risurrezione. Chiedo al Signore che mi dia il coraggio di vivere questo giorno, in cui accompagno mio fratello Mario verso il Paradiso, come festa. Oggi la nostra comunione fraterna si illumina in pienezza e inaugura il nostro cammino di pace e di gioia senza fine. Per questo ti ringrazio! Ancora una volta mi hai preso per mano e mi hai insegnato che è bello morire in Gesù, con Gesù e per Lui. Oggi dunque noi osiamo “fare festa”. E insieme facciamo un patto. Un’alleanza d’amore che diventi ogni giorno la gioia di ritrovarsi per pregare insieme e per ringraziare insieme nella festa della vita in Dio e nella sua gloria.
Dio ti benedica e tu prega per noi. Giovanni, con Francesco