17 Raccogli da terra il tuo fardello, tu che sei cinta d’assedio, 18 poiché dice il Signore: «Ecco, questa volta caccerò fuori gli abitanti del paese; li ridurrò alle strette, perché non mi sfuggano». 19 Guai a me per la mia ferita; la mia piaga è incurabile. Eppure avevo pensato: «È un dolore sopportabile». 20 La mia tenda è sfasciata tutte le corde sono rotte. I miei figli si sono allontanati da me e più non sono. Nessuno pianta i paletti della mia tenda e stende i teli. 21 I pastori sono divenuti insensati, non hanno più ricercato il Signore; per questo non hanno avuto successo, anzi è disperso tutto il loro gregge. 22 Si ode un rumore che avanza e un grande frastuono dal settentrione, per ridurre le città di Giuda a un deserto, a un rifugio di sciacalli. 23 «Lo so, Signore: l’uomo non è padrone della sua via, chi cammina non è in grado di dirigere i suoi passi. 24 Correggimi, Signore, ma con giusta misura, non secondo la tua ira, per non farmi venir meno». 25 Riversa il tuo sdegno sulle genti che non ti riconoscono e sulle stirpi che non invocano il tuo nome, perché hanno divorato Giacobbe, l’hanno divorato e consumato, e hanno devastato la sua dimora.

Commento audio di d. Francesco Scimè dal Canale Telegram “La lectio quotidiana” Ger 10,17-25 – 28-1-2025

Omelia dialogata messa Dozza Ger 10,17-25 28.01.2025

Omelia dialogata messa Sammartini Ger 10,17-25 28.01.2025