3 1 Gli inviarono perciò messaggeri con proposte di pace: 2 «Ecco, noi, servi del grande re Nabucodònosor, ci mettiamo davanti a te; fa’ di noi quanto ti piacerà. 3 Ecco, le nostre case e tutto il nostro territorio e tutti i campi di grano, le greggi e gli armenti e tutto il bestiame delle nostre tende sono a tua disposizione, perché te ne serva come a te piace. 4 Anche le nostre città e i loro abitanti sono tuoi servi; vieni e trattale come ti è gradito».
5 Si presentarono dunque a Oloferne quegli uomini e si espressero con lui in questo tono. 6 Egli scese allora con il suo esercito lungo la costa e pose presìdi nelle città fortificate, poi prelevò da esse uomini scelti come ausiliari. 7 Quelle popolazioni con tutto il paese circostante lo accolsero con corone e danze e suono di tamburelli. 8 Ma egli demolì tutti i loro templi e tagliò i boschi sacri, perché aveva ordine di distruggere tutti gli dèi della terra, in modo che tutti i popoli adorassero solo Nabucodònosor e tutte le lingue e le tribù lo invocassero come dio. 9 Poi giunse in vista di Èsdrelon, vicino a Dotàim, che è di fronte alle grandi montagne della Giudea. 10 Si accamparono fra Gebe e Scitòpoli e Oloferne rimase là un mese intero, per raccogliere tutto il bottino delle sue truppe.
Gdt 2,21-3,10
21 Partirono da Ninive camminando tre giorni in direzione della pianura di Bectilèt, e da Bectilèt andarono ad accamparsi vicino al monte che sta sulla sinistra della Cilicia superiore. 22 Di là, con tutto il suo esercito, fanti e cavalli e carri, Oloferne si diresse verso la montagna. 23 Devastò Fud e Lud, e depredò tutti i figli di Rassìs e gli Ismaeliti, che abitavano di fronte al deserto, a sud di Cheleòn. 24 Passò l’Eufrate, attraversò la Mesopotamia e demolì tutte le città che s’innalzavano sul torrente Abronà, giungendo fino al mare. 25 Invase i paesi della Cilicia, sterminò quanti gli si opponevano e arrivò ai confini meridionali di Iafet, di fronte all’Arabia. 26 Accerchiò anche tutti i Madianiti, appiccò il fuoco alle loro tende e depredò il loro bestiame. 27 Scese verso la pianura di Damasco nei giorni della mietitura del grano, diede fuoco a tutti i loro campi e votò allo sterminio le loro greggi e gli armenti, saccheggiò le loro città, devastò le loro campagne e passò a fil di spada tutti i loro giovani. 28 Allora la paura e il terrore di lui si diffusero fra tutti gli abitanti della costa, quelli che si trovavano a Sidone e a Tiro, gli abitanti di Sur e di Okinà e tutti quelli di Iàmnia; anche gli abitanti di Azoto e di Àscalon furono presi da grande terrore.
L’ultima parte del cap.2 descrive l’inarrestabile spedizione punitiva in tutte le terre che non hanno aderito alla richiesta di Nabucodonosor. I nomi dei luoghi, alcuni molto presenti nella memoria biblica, inducono in chi ascolta la percezione dell’avanzare del “nemico” verso la Terra del popolo di Dio. Il potere sente talvolta la necessità di manifestarsi come puro potere, rinunciando a fare della sua potenza un’occasione di saccheggio e di preda. Qui tutto è solo distruzione e uccisione.
Il cap.3 introduce l’alternativa di una sottomissione che eviti quella catastrofe. Ma di fatto annuncia un elemento aggravante per il popolo del Signore. Infatti l’accoglienza servile dell’esercito di Oloferne, e addirittura i segni di festa dei quali si parla al ver.7, precedono la notizia che ci conferma di quanto si era già intuito dalla prima parte del cap.2, e cioè l’intenzione idolatrica di questa spettacolare spedizione: l’adorazione del potere regale e della persona stessa del re. Il ver.8 informa che dalla distruzione non vengono risparmiati tutti i luoghi e i segni della religiosità dei vari popoli. E questo ci porta al dramma di Israele, come vedremo dal testo successivo, ancor prima che Oloferne e il suo esercito giungano nella sua Terra. Quindi non più una prospettiva solo di morte, ma lo scatenarsi della violenza contro Dio stesso.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.