12 Non ho certo raggiunto la mèta, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesù. 13 Fratelli, io non ritengo ancora di averla conquistata. So soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte, 14 corro verso la mèta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù.
15 Tutti noi, che siamo perfetti, dobbiamo avere questi sentimenti; se in qualche cosa pensate diversamente, Dio vi illuminerà anche su questo. 16 Intanto, dal punto a cui siamo arrivati, insieme procediamo.
Omelia dialogata messa Dozza 26.04.2021 Fil 3,12-16
COMMENTO
Per me è un’immagine bellissima della vita battesimale: nel dono del battesimo siamo diventati figli di Dio e quindi in una condizione di vita chiamata a vivere il cammino di Gesù, da Betlemme alla Croce e alla Risurrezione. E’ questa la “corsa” che ora abbiamo la potenza di realizzare proprio per il dono battesimale dello Spirito Santo, che ci fa figli di Dio. Per questo siamo chiamati a quella “perfezione” che ci conduce dietro al Cristo fino alla sua Pasqua di morte e risurrezione. Come Lui e in Lui, “corriamo” verso il sacrificio d’amore che con l’offerta della nostra vita ci unisce e ci immerge nella pasqua del Signore.
Essere “perfetti” (ver. 15) dice che abbiamo ricevuto in dono la potenza che ci conduce a quella “meta” e a quel “premio” cui Dio ci chiama.
Dio ti benedica e tu prega per noi. Giovanni e Francesco