25 Persuaso di questo, so che rimarrò e continuerò a rimanere in mezzo a tutti voi per il progresso e la gioia della vostra fede, 26 affinché il vostro vanto nei miei riguardi cresca sempre più in Cristo Gesù, con il mio ritorno fra voi.27 Comportatevi dunque in modo degno del vangelo di Cristo perché, sia che io venga e vi veda, sia che io rimanga lontano, abbia notizie di voi: che state saldi in un solo spirito e che combattete unanimi per la fede del Vangelo, 28 senza lasciarvi intimidire in nulla dagli avversari. Questo per loro è segno di perdizione, per voi invece di salvezza, e ciò da parte di Dio. 29 Perché, riguardo a Cristo, a voi è stata data la grazia non solo di credere in lui, ma anche di soffrire per lui, 30 sostenendo la stessa lotta che mi avete visto sostenere e sapete che sostengo anche ora.
Seleziona Pagina
La presenza di Paolo accanto ai suoi figli di Filippi non è forse necessariamente una presenza fisica diretta. Nè forse è quello che lui considera strettamente necessario. Quello che è veramente importante è che, sia Paolo da parte sua, sia i cristiani di Filippi, possano essere sostenuti dalla consapevolezza che si cammina nella stessa strada della fede di Gesù, e che si affrontano le medesime prove.
Per questo egli ritiene, secondo il ver.25, che il Signore lo farà rimanere in mezzo a loro “per il progresso e la gioia della vostra fede”. Nell’eventualità e nella speranza di una sua venuta tra loro, i Filippesi saranno incoraggiati nel loro cammino di fede. Paolo da parte sua potrà avere notizie da loro: “che state saldi in un solo spirito e che combattete unanimi…”(ver.27).
Non è facile per me cogliere quale sia, e contro chi, questo combattimento per la fede: se nei confronti delle persecuzioni dei pagani, o, come sembra affermato più avanti, dal rigorismo giudaico. In ogni modo, il ver.29 sottolinea che la grazia della fede è intrecciata per i cristiani di Filippi con il “soffrire per Lui”, cioè per il Signore Gesù. E anche in questo essi vivono un’esperienza di grande comunione con l’Apostolo: “…sostenendo la stessa lotta che mi avete visto sostenere e sapete che sostengo anche ora”(ver.30). Si tratta dunque di una comunione vissuta a distanza, ma con grande intensità. E questo sembra sottolineare l’ìmportanza stessa di una lettera come questa, che annulla la distanza mettendo in comunione profonda Paolo e i Filippesi che stanno compiendo lo stesso cammino.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.