10 Allora il sacerdote Esdra si levò e disse loro: «Voi avete prevaricato sposando donne straniere: così avete accresciuto le mancanze d’Israele. 11 Ma ora rendete lode al Signore, Dio dei vostri padri, e fate la sua volontà, separandovi dalle popolazioni del paese e dalle donne straniere». 12 Tutta l’assemblea rispose a gran voce: «Sì! Dobbiamo fare come tu ci hai detto. 13 Ma il popolo è numeroso e siamo al tempo delle piogge; non è possibile restare all’aperto. D’altra parte non è lavoro di un giorno o di due, perché siamo in molti ad aver peccato in questa materia. 14 I nostri preposti stiano a rappresentare tutta l’assemblea; e tutti quelli delle nostre città che hanno sposato donne straniere vengano in date determinate e con gli anziani della città, ogni città con i suoi giudici, finché non sia allontanata da noi l’ira ardente del nostro Dio, causata da questa situazione».
15 Soltanto Gionata, figlio di Asaèl, e Iaczia, figlio di Tikva, si opposero, appoggiati da Mesullàm e dal levita Sabbetài. 16 I rimpatriati fecero come si era detto. Furono scelti il sacerdote Esdra e alcuni capi di casato, secondo il loro casato, tutti designati per nome. Essi iniziarono le sedute il primo giorno del decimo mese per esaminare la questione 17 e terminarono con tutti gli uomini che avevano sposato donne straniere il primo giorno del primo mese.
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Mi pare che il testo di oggi confermi che, come già dicevamo commentando il cap.9, la questione dei matrimoni con donne straniere è da ricevere come situazione di devianza dalla realtà nuziale della comunione tra Dio e il suo popolo. Per questo, la Parola che oggi accogliamo dal Signore ci parla di un lungo procedimento per esaminare la situazione di ognuno. S tratta quindi di verificare se e come nella vita di ciascuno ci sia stata un’infedeltà nuziale rispetto alla comunione con Dio. Notiamo anche la cura con la quale si vuole che ogni vicenda sia esaminata con l’aiuto dei preposti e degli anziani e dei giudici più a contatto con il caso esaminato. Si tratta evidentemente di un esame delicato e complesso, non liquidabile con la semplice verifica della presenza di una moglie straniera. Peraltro sappiamo che le Scritture ricordano molti casi di matrimoni misti per i quali non vi è alcun accenno di condanna.
Il ver.15 vuole forse citare il caso di qualcuno che riteneva troppo complicato il processo di verifica. In ogni modo i vers.16-17 ci dicono che il lungo procedimento ha esigito anche molto tempo.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
“Voi avete prevaricato sposando donne straniere”(v.10): la Bibbia di Ger. traduce “Avete compiuto un tradimento” e mi sembra che quest’ultimo termine rafforzi la spiegazione di don Giovanni, che legge tutta questa vicenda come “situazione di devianza dalla realtà nuziale della comunione tra Dio e il suo popolo”. – Colpisce, nel seguito dei fatti, che il problema di queste donne straniere non venga liquidato semplicemente, dicendo: Rimandatele! No: ogni singola situazione deve essere esaminata e valutata da giudici competenti, prima in sede locale, poi nella assemblea centrale: c’è un’attenzione, un rispetto delle persone e delle diverse situazioni, che non ci saremmo aspettati. – Tutta la complessa operazione richiese tre mesi di tempo e si concluse “il primo giorno del primo mese” (v.17): siamo al mese di Nisan…, ora la comunità – purificata, riconciliata – è pronta per celebrare la Pasqua.