10 Per il resto, rafforzatevi nel Signore e nel vigore della sua potenza. 11 Indossate l’armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo. 12 La nostra battaglia infatti non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. 13 Prendete dunque l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno cattivo e restare saldi dopo aver superato tutte le prove.
Efesini 6,10-13

Che cosa può indicare quel “del resto” che al ver.10 apre il nostro brano di oggi? Forse segna il passaggio ad una “conclusione” che dica la sostanza del nostro “comportamento” da cristiani, da discepoli del Signore.
E in questo modo Paolo avvia un tema di grandissima importanza per la vita cristiana! Un insegnamento che non sempre nel cristianesimo è stato ricordato e tenuto in conto, e per questo motivo la coscienza cristiana è stata esposta ad una “solitudine” pericolosa, esposta a non tener conto, da una parte della enorme potenza del “nemico”, e dall’altra della divina potenza del cristiano, protetto e armato della potenza stessa del suo Signore!
Il ver.11 è al proposito assolutamente chiaro: “Indossate l’armatura di Dio per resistere alle insidie del diavolo”! E forse è importante anche sottolineare il significato di questo “resistere”, che nel nostro testo troviamo anche al ver.13, espresso in italiano una prima volta con “resistere” quando nel testo originale il verbo è presente con l’accrescitivo “contro”, “stare contro”, e quindi dice la necessità di “stare contro”, e poi ancora con lo stesso verbo, questa volta reso in italiano con “restare saldi”.
In questa battaglia contro il diavolo e le sue potenze non si tratta di conseguire una vittoria, ma piuttosto di poter “rimanere” nella nostra felice condizione di discepoli e figli amati da Dio e da Lui protetti. Non c’è dunque qualcosa da “conseguire”, quanto piuttosto un dono e un privilegio da non perdere.
Tale diretto intervento e aiuto di Dio è assolutamente necessario, perché questa battaglia “non è contro la carne e il sangue”: questa espressione dice l’ipotesi di un nemico alla nostra misura; anche lui, come noi, fatto di “carne e sangue”. Ma qui il nemico è il diavolo! (ver.11).
E il diavolo agisce attraverso “i Principati e le Potenze, i dominatori di questo mondo tenebroso, gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti” (ver.12)!! Cercate di avere un po’ di pazienza, perché è necessario considerare con la massima attenzione queste parole!
Chi e che cosa sono questi tremendi nemici? Sono potenze negative molto più forti di noi! Il Nemico, il Diavolo, agisce attraverso di loro!
Talvolta sono realtà esplicitamente negative, talaltra sono mascherate e possono apparire positive o addirittura doverose. Ne cito una: pensate ai guai che può provocare e ha provocato l’ “amore della patria”! Che può essere anche meraviglioso, ma che può provocare anche dei drammi spaventosi!
Il tema è delicatissimo, ed è necessario sottolineare che davanti a queste realtà noi siamo inevitabilmente deboli! Per questo, è assolutamente necessario che noi affrontiamo l’inevitabile battaglia della vita con l’armatura divina che la lettera agli Efesini ci sta donando! E il Signore questa sua potenza ce la vuole veramente donare!
Tutti ricordate come l’antico Popolo di Dio fosse in sé debolissimo, ma capace di vincere anche il nemico più potente se è perché Dio combatteva con lui e per lui!
“Prendete dunque l’armatura di Dio!” (ver.13). Mi piace concludere la mia troppo lunga “tiri-tera” con l’immagine splendida del ragazzino che si chiama Davide e va incontro al super-guerriero armatissimo, con la sua fionda e con i sassi del fiume. Questa è la potente “armatura” che Dio gli ha dato!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.