8 Egli l’ha abbondantemente riversata su di noi con ogni sapienza e intelligenza, 9 poiché egli ci ha fatto conoscere il mistero della sua volontà, secondo quanto nella sua benevolenza aveva in lui prestabilito 10 per realizzarlo nella pienezza dei tempi: il disegno cioè di ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra.

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Sapienza e intelligenza (ver.8) sono doni essenziali con i quali Dio ha accompagnato e resa operante quella “grazia” che Egli ha “abbondantemente riversata su di noi”. Sapienza e intelligenza sono le luci che ci consentono di cogliere l’opera di Dio che in Cristo giunge alla sua pienezza, al suo compimento. Possiamo discernere qualche sfumatura del significato di “sapienza e intelligenza” vedendo nella sapienza lo sguardo globale sulla realtà e l’interpretazione dell’opera di Dio così come si compie in ogni creatura e in ogni evento; e nell’ “intelligenza” la facoltà più direttamente riferita all’esperienza concreta e alla prassi del credente. Mi sembra che di fatto la nostra quotidiana strada nella Parola di Dio ci introduca proprio nel pensiero e nel progetto di Dio stesso.
Tale progetto prende al ver.9 il suo “nome proprio” che per Paolo è “il mistero”, “il mistero della sua volontà” che Egli nel tempo ha preparato nell’elezione, nella storia e nella profezia di Israele, e che ora, nel Signore Gesù Cristo, ha portato a pienezza. Di questo “mistero” oggi il nostro testo ci indica la prospettiva finale, lo scopo, che al ver.10 viene espresso in italiano con la formula “ricapitolare in Cristo tutte le cose”. A me tale espressione pare da considerare con qualche attenzione, perchè è forse esposta al rischio di presentarsi come una “sottomissione” di tutto al Cristo. Il che forse non è sbagliato, ma qui non è l’intenzione propria dell’Apostolo. Bisogna quindi intendersi sui termini e sul loro significato. In quel “ricapitolare” è posto un significato preminente di direzione, di intenzionalità, di fine. Mi spiego riferendovi un’affermazione fatta da Giuseppe Dossetti in circostanze e pensieri di per sè lontani da quello che ora cerchiamo di considerare. Parlando della differenza tra un’ideologia, come quella marxista, e il cristianesimo, egli diceva che mentre il marxismo, come ogni ideologia, è legato e stretto in infiniti passaggi obbligati, i cristiani hanno in Gesù Cristo come una “stella polare”, una direzione assoluta , una meta verso la quale ci si può incamminare da molte direzioni. Mi sembra veramente bello pensare a Gesù come a questa “stella” al centro dell’orizzonte della creazione e della storia, stella verso la quale ogni creatura e ogni evento viene indirizzato. Vorrei insomma sottolineare una tensione positiva, misteriosa e piena di differenze e di caratteristiche per ogni realtà, dove tutto trova la sua ultima luce nel riferimento alla persona e all’opera del Signore.
Perdonate se faccio un’ulteriore precisazione pensando ad un pensiero per me molto affascinante, anche se, per qualche aspetto, problematico, come quello di Teillard. Sarebbe cioè sbagliato pensare ad una qualsiasi forma di “meccanicismo” in questa”evoluzione”, crescita, cammino, verso il Cristo. Mi pare che Teillard indichi proprio nelle specie apparentemente più organizzate il fissismo di un istinto che le blocca, mentre l’umanità è dentro ad un cammino compiuto nella libertà, e in crescente libertà e responsabilità personale e collettiva. Ancora penso con gratitudine al nostro quotidiano pellegrinaggio di fede e di preghiera nella Parola del Signore.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Il Signore guarda dal cielo,
egli vede tutti gli uomini.
Dal luogo della sua dimora
scruta tutti gli abitanti della terra,
lui che, solo, ha plasmato il loro cuore
e comprende tutte le loro opere.
Salmo 32
Mi hanno molto colpito i versetti di oggi e di ques’idea del Signore di renderci partecipici.
Penso anche al dono della Parola che si rivolge a noi..
Lo sguardo del Vangelo che i cristiani forse a volte hanno la grazia di intravedere pare davvero un mistero..”il Mistero è l’Eucarestia del Cristo”..
Mi sono sentito poi in questo ‘ricapitolare in Cristo’ insieme a tutti in un grande vortice in cui si va sempre più in fondo, nel cuore della storia, della vita,del Mistero.
Continuo ad avere l’impressione, procedendo con la Lettera, che ormai ci siamo dentro fino al collo…
Tutta la storia, tutta la creazione viene riassunta in Cristo. Cristo dà il compimento, unifica, è il capo. Ma non è un capo che sovrasta, che sta in alto, che domina. E’ piuttosto un centro, un cuore, un perno. Se lo togli, tutta la vita si sfalda e perde significato. Il suo essere capo è dare la vita per gli altri, perché noi la abbiamo in abbondanza. Tutte le cose sono unificate in Cristo: Lui ha unito la terra e il cielo. Dopo di lui non c’è più la sfera di Dio e la sfera dell’uomo, separate. Ciò che era infinitamente lontano lui l’ha reso vicino. La sua croce è il ponte tra il cielo e la terra. Gv 3,12-13 “Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Eppure nessuno è mai salito al cielo, fuorché il Figlio dell’uomo che è disceso dal cielo.”