15 Per questo egli è mediatore di un’alleanza nuova, perché, essendo intervenuta la sua morte in riscatto delle trasgressioni commesse sotto la prima alleanza, coloro che sono stati chiamati ricevano l’eredità eterna che era stata promessa. 16 Ora, dove c’è un testamento, è necessario che la morte del testatore sia dichiarata, 17 perché un testamento ha valore solo dopo la morte e rimane senza effetto finché il testatore vive. 18 Per questo neanche la prima alleanza fu inaugurata senza sangue. 19 Infatti, dopo che tutti i comandamenti furono promulgati a tutto il popolo da Mosè, secondo la Legge, questi, preso il sangue dei vitelli e dei capri con acqua, lana scarlatta e issòpo, asperse il libro stesso e tutto il popolo, 20 dicendo: Questo è il sangue dell’alleanza che Dio ha stabilito per voi. 21 Alla stessa maniera con il sangue asperse anche la tenda e tutti gli arredi del culto. 22 Secondo la Legge, infatti, quasi tutte le cose vengono purificate con il sangue, e senza spargimento di sangue non esiste perdono.
Ebrei 9,15-22

Il ver.15 ci propone con molta audacia la positiva rilevanza della morte.
Certo, è la morte del Signore – è “la sua morte”! – ma proprio la morte del Signore apre decisamente il “riscatto” di ogni morte: “… in riscatto delle trasgressioni commesse sotto la prima alleanza”, affinché “coloro che sono stati chiamati ricevano l’eredità eterna che era stata promessa”.
Ma chi sono questi “chiamati”?
Io penso che siano tutti!
Dove però è chiaro che a questa salvezza accede non chi vuole o chi pensa di meritarlo, ma appunto chi è chiamato!
E’ sempre grazia! Dono di Dio! Adempimento di una promessa divina, e non un diritto o un premio!
Questo può avvenire e avviene come eredità da parte di chi, essendone possessore, la lascia in eredità.
Dunque questo avviene con la sua morte!
Dunque, tutti possiamo ricevere l’eredità!
E allora è chiaro che il “testatore” di tale eredità è il Signore Gesù!!
Per questo Egli con la sua morte ci dona tale eredità! Per questo viene nominato il “sangue”.
Così il ver.18 collega strettamente il sangue con l’evento dell’alleanza tra Dio e l’umanità!
E’ il sangue del Signore!
L’evento pasquale è dunque la fonte della salvezza. E’ il dono di Dio!
Anche nella Prima Alleanza era presente il segno del sangue, del sangue dell’alleanza. Sangue dei vitelli e dei capri! Sangue che era profezia del sangue di Cristo! Ma ora, per la salvezza universale dell’umanità, è il suo sangue che dona a noi la vita nuova nel Cristo Signore!
Dio ti benedica, e tu benedici noi nel Suo Nome! Giovanni e Francesco.
Gesù “è mediatore di un’alleanza nuova”, di “un nuovo testamento”, specifica la TOB, poiché il termine greco ha entrambi i significati. Con la morte di Gesù si è aperto questo testamento: noi siamo risultati essere i figli-eredi a pieno titolo! Vengono inaugurate per noi quelle “realtà celesti”(v.23) di cui le antiche erano solo pallide immagini: il nuovo tempio, il nuovo popolo di Dio, la parola del Vangelo… “Senza spargimento di sangue non esiste perdono”, dice il v.22; il termine “perdono” può essere tradotto anche con “liberazione”, “remissione”, come quella dell’anno del giubileo. Abbiamo conseguito la piena liberazione grazie al Signore che ha donato la sua vita: “Questo è il sangue dell’alleanza che Dio ha stabilito per voi”: parole che ci riportano, con gratitudine e amore, alla Cena eucaristica.