1 Certo, anche la prima alleanza aveva norme per il culto e un santuario terreno. 2 Fu costruita infatti una tenda, la prima, nella quale vi erano il candelabro, la tavola e i pani dell’offerta; essa veniva chiamata il Santo. 3 Dietro il secondo velo, poi, c’era la tenda chiamata Santo dei Santi, con 4 l’altare d’oro per i profumi e l’arca dell’alleanza tutta ricoperta d’oro, nella quale si trovavano un’urna d’oro contenente la manna, la verga di Aronne, che era fiorita, e le tavole dell’alleanza. 5 E sopra l’arca stavano i cherubini della gloria, che stendevano la loro ombra sul propiziatorio. Di queste cose non è necessario ora parlare nei particolari.
Seleziona Pagina
L’autore fa un sintetico elenco dei tanti segni, luoghi e oggetti, che avevano accompagnato il cammino del popolo di Israele dalla liberazione egiziana all’insediamento nella terra promessa. E’ la nostra “preistoria”, lontana e conclusa, ma capace di illuminare la realtà che noi stiamo vivendo. Così la tenda, il Santo, il Santo dei Santi, l’arca dell’alleanza: con Gesù e in Gesù Dio ha posto la sua tenda tra le tende degli uomini; è lui il santuario dove Dio abita, e ha fatto poi di tutti noi credenti vere dimore della sua presenza. Come accompagnava il cammino del popolo e lo sosteneva con segni e prodigi, così Dio accompagna il nostro cammino, ci sostiene e ci guida. Pensiamo, ad esempio, al dono della manna, il cibo dal cielo, segno profetico del pane che spezziamo tra noi: Gesù stesso che ci nutre con la sua parola e con il dono della sua persona. Le tavole dell’alleanza ci riportano a quelle che lo Spirito ha scritto nel nostro intimo, una legge d’amore, come ricordavamo commentando i versetti precedenti (8,10-11).