7Per questo, come dice lo Spirito Santo:
Oggi, se udite la sua voce,
8non indurite i vostri cuori
come nel giorno della ribellione,
il giorno della tentazione nel deserto,
9dove mi tentarono i vostri padri mettendomi alla prova,
pur avendo visto per quarant’anni le mie opere.
10Perciò mi disgustai di quella generazione
e dissi: hanno sempre il cuore sviato.
Non hanno conosciuto le mie vie.
11Così ho giurato nella mia ira:
non entreranno nel mio riposo.
12Badate, fratelli, che non si trovi in nessuno di voi un cuore perverso e senza fede che si allontani dal Dio vivente. 13Esortatevi piuttosto a vicenda ogni giorno, finché dura questo oggi, perché nessuno di voi si ostini, sedotto dal peccato. 14Siamo infatti diventati partecipi di Cristo, a condizione di mantenere salda fino alla fine la fiducia che abbiamo avuto fin dall’inizio. 15Quando si dice:
Oggi, se udite la sua voce,
non indurite i vostri cuori
come nel giorno della ribellione,
16chi furono quelli che, dopo aver udito la sua voce, si ribellarono? Non furono tutti quelli che erano usciti dall’Egitto sotto la guida di Mosè? 17E chi furono coloro di cui si è disgustato per quarant’anni? Non furono quelli che avevano peccato e poi caddero cadaveri nel deserto? 18E a chi giurò che non sarebbero entrati nel suo riposo, se non a quelli che non avevano creduto? 19E noi vediamo che non poterono entrarvi a causa della loro mancanza di fede.
Oggi, se udite la sua voce,
8non indurite i vostri cuori
come nel giorno della ribellione,
il giorno della tentazione nel deserto,
9dove mi tentarono i vostri padri mettendomi alla prova,
pur avendo visto per quarant’anni le mie opere.
10Perciò mi disgustai di quella generazione
e dissi: hanno sempre il cuore sviato.
Non hanno conosciuto le mie vie.
11Così ho giurato nella mia ira:
non entreranno nel mio riposo.
12Badate, fratelli, che non si trovi in nessuno di voi un cuore perverso e senza fede che si allontani dal Dio vivente. 13Esortatevi piuttosto a vicenda ogni giorno, finché dura questo oggi, perché nessuno di voi si ostini, sedotto dal peccato. 14Siamo infatti diventati partecipi di Cristo, a condizione di mantenere salda fino alla fine la fiducia che abbiamo avuto fin dall’inizio. 15Quando si dice:
Oggi, se udite la sua voce,
non indurite i vostri cuori
come nel giorno della ribellione,
16chi furono quelli che, dopo aver udito la sua voce, si ribellarono? Non furono tutti quelli che erano usciti dall’Egitto sotto la guida di Mosè? 17E chi furono coloro di cui si è disgustato per quarant’anni? Non furono quelli che avevano peccato e poi caddero cadaveri nel deserto? 18E a chi giurò che non sarebbero entrati nel suo riposo, se non a quelli che non avevano creduto? 19E noi vediamo che non poterono entrarvi a causa della loro mancanza di fede.
Come sapete, questo Salmo 94(95) è una presenza preziosa nella nostra preghiera, perché inaugura ogni giorno il nostro incontro con il Signore, in quanto viene proclamato come prima preghiera, proprio per quell’ “oggi” del ver.7 del Salmo che viene qui citato nella nostra Lettera al ver.7. per me è diventata sempre più preziosa questa parola “oggi” che dona ad ogni nostra giornata la preziosità del tempo di Dio. Ogni giorno, anche oggi, diventa per questa preghiera l’ “oggi di Dio”, cioè il tempo straordinario e meraviglioso del nostro incontro con Lui, del suo venire a noi con tutta la potenza della sua misericordia e della sua luce. E’ l’ “oggi” in cui ci è donato di udire la sua voce! “Se udite la sua voce, non indurite il cuore”. Oggi voglio ricordare tutti voi nella mia povera preghiera per chiedere questo! E voi fatelo per me. Il miracolo è questo: la sua Parola diventa “voce”, cioè Parola rivolta a noi e a ciascuno di noi! La Parola di Dio non è la Parola stampata in un libro, anche se evidentemente già quella parola stampata è di enorme valore. Ma propriamente la Parola è l’avvenimento di questa Parola per noi e per ciascuno di noi. Quando Dio ci concede di ascoltare questa parola nella fede, tale è il significato di “oggi, se udite la sua voce”. Ecco, la stiamo udendo! Nella nostra povertà, e nella modestia della nostra vita, ci è concesso di udire la sua voce.
Dunque, oggi, “non indurite i vostri cuori”(ver.8). Il nostro testo così commenta al ver.12 questo tratto del Salmo: “Badate, fratelli, che non si trovi in nessuno di voi un cuore perverso e senza fede che si allontani da Dio vivente”. Penso che tutti conosciamo bene questo pericolo. Mi sembra molto bella l’indicazione che segue: “Esortatevi piuttosto a vicenda ogni giorno, finchè dura questo oggi…”. Forse potremmo interpretare così anche il nostro piccolo dialogo quotidiano sulla Parola del Signore, la nostra comunione e l’affetto che questo modesto scambio genera tra noi, anche se certamente non ci conosciamo tutti personalmente.
Ed ecco allora la luce che pienamente illumina le parole profetiche dell’antico Salmo: “Siamo infatti diventati partecipi di Cristo”. Qui la nostra Lettera usa un termine che è già comparso all’inizio del cap.3 e che è particolarmente cara all’autore della Lettera agli Ebrei. Diceva al ver.1: “Fratelli santi, voi che siete “partecipi” di una vocazione celeste….”. Quello che ascoltiamo oggi conferma quello che veniva detto al ver.1: siamo “partecipi”, cioè siamo stati immersi nel mistero del Figlio di Dio. In Gesù, siamo figli di Dio. Questa è la “vocazione celeste”, cioè l’elezione divina che proclama Gesù Figlio di Dio, alla quale noi pure siamo chiamati per la potenza del sacrificio d’amore di Gesù che ci ha donato la sua vita facendoci così partecipi di Lui. Questo è il dono della fede che dobbiamo custodire. Dobbiamo “mantenere salda fino alla fine la fiducia che abbiamo avuto fin dall’inizio”(ver.14). L’antica vicenda dei nostri padri nel deserto è immagine e ammonizione della nostra condizione (vers.16-19). Dice la responsabilità che viene a noi dal dono di Dio che abbiamo ricevuto.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
‘Oggi, se udite la sua voce,
non indurite i vostri cuori..’. Per due volte viene ripetuto il versetto del salmo.
Molto bello ‘oggi,se udite’. Non è dato per scontato l’ascolto della Parola di Dio. Forse per la nostra ‘sordità’ interiore,perchè il Signore a volte tace?
Nel caso però si oda qualcosa,è necessario un cuore non indurito. Un cuore ascoltante,tenero,sensibile alla voce di Dio che entra in profondità più di una spada e promette pace e riposo per i nostri cuori.
Anche nel capitolo quattro torneranno le parole ‘oggi se udite la sua voce non indurite i vostri cuori’,la promessa del riposo, la Parola viva efficace e tagliente.
Molto bello anche sentirsi a casa, in quei giorni della nostra vita di ribellione,di tentazione nel deserto,di seduzione del peccato.
Tutto compreso, siamo volti e cuori conosciuti e amati.
Se il nostro cuore si intenerisse di fronte alla
Parola di Dio esso diventerebbe tenero anche nei confronti del prossimo, non sarebbe questo un
fatto meraviglioso?
Oggi ci viene rivolta una seconda esortazione dalla lettrera agli Ebrei. In 2:3 ci era stato detto infatti: “Come potremo scampare se trascuriamo una salvezza così grande (quella che ci viene da Gesù). Oggi ci viene detto di non essere duri di cuore nel credere (vv. 12ss). Entrambe le volte il rimprovero deriva dalla memoria del grande dono ricevuto. Oggi ci viene detto che “siamo diventati partecipi di Cristo” (v.14). Allora è grande peccato essere duri di cuore e increduli. Nel vangelo di Giovanni Gesù dice che “l’opera di Dio è credere in Colui che è stato mandato da Dio”. Non ci sono richieste opere speciali, ma la fede. E la fede stessa ci è stata data per mezzo della fede di Gesù. Ci vien rivolto questo rimprovero, di non essere duri di cuore, perché abbiamo ricevuto un dono, la fede. Si tratta di accogliere questo dono, di no rifiutarlo.
E la fede deriva dall’ascolto. Riceviamo in dono la parola e con essa la fede che ci è data e che ci è chiesta. Anche se è difficile fare la parola di Dio, dobbiamo non essere duri di cuore. Abbiamo ascoltato e creduto per dono di Dio, si tratta di non rtornare indietro, ma essere fedeli a grati al dono ricevuto.