5Per questo, entrando nel mondo, Cristo dice:
Tu non hai voluto né sacrificio né offerta,
un corpo invece mi hai preparato.
6 Non hai gradito
né olocausti né sacrifici per il peccato.
7Allora ho detto: «Ecco, io vengo
– poiché di me sta scritto nel rotolo del libro –
per fare, o Dio, la tua volontà».
8Dopo aver detto: Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato, cose che vengono offerte secondo la Legge, 9soggiunge: Ecco, io vengo a fare la tua volontà. Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. 10Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre.
Tu non hai voluto né sacrificio né offerta,
un corpo invece mi hai preparato.
6 Non hai gradito
né olocausti né sacrifici per il peccato.
7Allora ho detto: «Ecco, io vengo
– poiché di me sta scritto nel rotolo del libro –
per fare, o Dio, la tua volontà».
8Dopo aver detto: Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato, cose che vengono offerte secondo la Legge, 9soggiunge: Ecco, io vengo a fare la tua volontà. Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. 10Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre.
Stupisce e commuove l’ “immediatezza” con la quale la Lettera è capace di citare le Scritture antiche! Al ver.5 è lo stesso Gesù che cita il Salmo 39(40) e “dice”! E’ meravigliosa appunto questa citazione che non è neanche una citazione, ma una pura memoria della Parola nella sua divina capacità di interpretare e di svelare il presente della storia della salvezza. Questa è la promessa che riceve ogni ascoltatore della Parola di Dio: questa Parola sempre più detta “a te” e “per te”. O meglio, sarà sempre più evidente come tutta la Parola parli di Gesù, ma proprio per questo sarà Parola che ti riguarda, ti chiama, ti coinvolge, ti invita a conversione, ti rivela, in Gesù, il mistero della tua stessa vita.
Il Salmo 39(40) porta due diverse tradizioni. Noi qui ascoltiamo al ver.5 “un corpo invece mi hai preparato”, secondo la versione in lingua greca. Il testo ebraico dice “gli orecchi mi hai aperto”. Ed è bellissimo cogliere qui la dinamica interna della Parola, che affermando il primato dell’ascolto della Parola di Dio, si sviluppa ulteriormente con l’indicazione del “corpo che mi hai preparato”: tale è infatti l’evento dell’ascolto. Ascoltare la Parola è la via nella quale tutta la persona, tutta la vita, viene chiamata e coinvolta. Qui la menzione del “corpo” indica tutta la persona. Da questo ascolto della Parola nasce la rivelazione che gli antichi sacrifici del tempio sono ormai superati, ed erano solo figura – ombra! – del vero sacrificio, nel quale l’orante dice “Ecco, io vengo a fare la tua volontà”, come ci dicono i vers.8-10 in riferimento a Gesù e al suo sacrificio d’amore.
Dunque, le due versioni del Salmo sono in realtà rivelazione del cammino della storia della salvezza. E sono rivelazione del cammino, in Gesù, della nostra stessa vita di fede. Questo mi sembra il significato profondo del ver.10 quando dice che la volontà di Dio alla quale Gesù ha obbedito, coinvolge anche noi, perché “mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre”. L’offerta del corpo di Gesù Cristo è infatti il senso profondo della nostra stessa esistenza. E’ quello che Gesù ci ha lasciato e che noi celebriamo nella Liturgia: “Fate questo in memoria di me”. E’ quello che ora noi possiamo e dobbiamo fare.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
E’ sorprendente come le parole del Salmo dicessero e annunciassero con chiarezza quanto sarebbe poi avvenuto. L’autore della lettera le pone qui sulla bocca di Gesù. Sorprendente anche l’insistenza nel dire che sacrifici ed olocausti (e non solo quelli della liturgia del Tempio) non sono né graditi né voluti dal nostro Padre. Credo che si possa affermare che questo vale anche per i nostri “sacrifici” quotidiani: nè voluti né graditi da Dio…, anche se dobbiamo vivere la vita con le fatiche e le sofferenze che vi sono connesse. L’unico sacrificio gradito è quello d’amore di Gesù, che ha donato se stesso, il suo “corpo”, la sua persona, affinché noi tutti siamo santificati e accediamo alla vita piena in Lui.