Don Giovanni Nicolini-Biblioteca_RE

Il 25 febbraio 2013, alla Biblioteca dei Cappuccini di Reggio Emilia, per il ciclo di incontri “La voce e il silenzio della donna nella Chiesa“, don Giovanni Nicolini ha trattato il tema “Discepoli alla ricerca di una madre?“.

Di seguito riportiamo la sintesi dell’incontro redatta dagli organizzatori e la galleria fotografica:

Diaconato femminile? Prima di pensare a questo ministero bisogna partire da piccole “imprese” quotidiane nelle quali la donna può affermare la propria diversità feconda. Si può forse riassumere in questo messaggio la conferenza di don Giovanni Nicolini, parroco di Dozza, nel bolognese, fondatore  e superiore delle Famiglie della Visitazione ispirate a Giuseppe Dossetti, invitato il 25 febbraio alla Biblioteca dei Cappuccini di Reggio Emilia per il ciclo di incontri “La voce e il silenzio della donna nella Chiesa”. Don Nicolini ha trattato il tema “Discepoli alla ricerca di una madre?”.

L’incontro, in una sala piena come in poche altre occasioni, è stato presentato dal direttore culturale della Biblioteca Davide Dazzi e introdotto da Angela Zini. Don Giovanni Nicolini nella prima parte del suo intervento ha sottolineato come oggi la Chiesa si trovi in un frangente molto delicato; non sempre però – ha detto – le crisi sono negative, nella storia ci sono anche occasioni in cui le crisi sono segno di un cambiamento e molte volte dalle grandi povertà nascono le grandi ricchezze.

Il sacerdote ha poi posto l’accento sull’evoluzione dei movimenti femministi, sia di ispirazione laica che religiosa, che, dopo aver lottato per decenni per la parità, hanno preso ormai da diversi anni la direzione della diversità feconda. Oggi la donna, nella visione di Nicolini, deve essere tutto quello che al maschile manca. L’incontro è, quindi, proseguito attraverso l’esame e il commento della figura di Maria come appare nei due testi dell’evangelista Giovanni che propongono la figura di Maria alle Nozze di Cana (tramutazione dell’acqua in vino) e ai piedi della croce.

Don Nicolini – sottolineando come la comunità ecclesiale sia molto maschilista e molto “zitella” e come la comunità cristiana sia in crisi – si è chiesto e ha chiesto quale sia il volto e la sostanza di una diaconia della donna nella Chiesa. Il femminile – ha detto – balza in avanti con molta forza proprio in questa problematicità; reinventiamo il diaconato femminile – ha aggiunto – ma alla condizione che sia diverso, a condizione che possa agire nello spazio dove manca il maschile. C’è necessità di riflettere su quello che deve venire perché adesso manca. Citando alcuni esempi, Nicolini ha parlato di quello che sta portando avanti con la sua comunità, è stata creata una specie di camera della donne, che si occupa soprattutto di solitudine ed emarginazioni (malattia, vecchiaia, divorzio, bambini soli…), ed è stato chiesto alle donne di essere la voce di questi problemi, non solo come denuncia ma anche come partecipazione, in altre parole è stato chiesto loro di essere la rivelazione della problematicità. Tutto questo per dire – ha sottolineato il sacerdote – che nel percorso bisogna costruire piccole cose, iniziative che non hanno bisogno di autorizzazioni, si deve “pescare” nell’umano.

La scommessa del femminile è, quindi, il valore dell’umano, anche se c’è da dire – ha aggiunto Nicolini – che siamo tutti un po’ maschilisti, anche le donne. Ci sono delle linee che si possono percorrere, nell’umano di ogni giorno, nella parola, nella proposta. Importante è discernere il femminile di Dio, il tema più delicato. Quello che occorre ora è lanciare il problema, perché il femminile di Dio è Gesù. Certo, bisogna avere coraggio, senza chiedere troppi permessi. Bisogna riscoprire la lieta inquietudine, la dolce obiezione. Credo – ha detto don Nicolini avviandosi alla conclusione – che bisognerebbe passare al programma di piccole imprese, dunque che cosa possiamo fare, con un grande coordinamento, con tutte le membra ecclesiali, soprattutto quelle che custodiscono in modo privilegiato le fragilità, le povertà, le paure…. e partire. Nella Chiesa ci sono tanti ministeri, ma i ministeri partono sempre da carismi, cioè da regali che il Signore fa; allora accogliamo i regali, pensare di partire dai ministeri è un po’ partire alla rovescia.

Il ciclo di incontri “La voce e il silenzio della donna nella Chiesa” è organizzato da: Polo Culturale dei Cappuccini di Reggio Emilia, Centro culturale “G. Moscati” di Scandiano, Centro italiano femminile di Reggio Emilia (CIF), settimanale diocesano “La Libertà”, parrocchia di Pratissolo di Scandiano, gruppo di studio “Christifideles laici”.
L’obiettivo degli incontri è quello di approfondire la presenza della donna nella Chiesa; già nella prima serie di appuntamenti è stata affrontata la presenza femminile nella Sacra Scrittura, nel Vangelo e nei primi secoli della Chiesa. E’ prevista una ricerca di gruppo sui temi sviluppati.