Ricordando tempi passati quando da cappellano ci aiutavi a crescere nella fede, ti dico la mia preoccupazione per la situazione della mia famiglia. I miei figli poco più che adolescenti sono impegnati in legami e rapporti sentimentali molto più grandi di loro. Sono non solo preoccupata, ma veramente angosciata…
Mia carissima, la tua bella lettera mi ha riportato con riconoscenza a luoghi e vicende che non ho mai dimenticato e per le quali ho continuato a ringraziare Dio. Cito del tuo messaggio la frase che mi sembra più significativa, e per la quale ti vorrei portare qualche consolazione. Rispetto ai “nostri tempi”, come mi scrivi, non mi sembra che il problema stia in questi rapporti troppo precoci. Il vero problema, spero di non scandalizzarti, è che oggi questi giovani tendono a non innamorarsi. Questo per me è un nodo molto delicato della loro crescita.
Quando avvertiamo con preoccupazione la disinvoltura con la quale vivono i loro legami, penso che, malgrado le apparenze, il punto centrale sia la scarsità e la fragilità dei rapporti affettivi. A partire dalla famiglia. C’è poco tempo e poco spazio per una conversazione affettuosa nelle nostre case. Tutto è spesso rigido e severo: i tempi e gli adempimenti trasformano la nostra vita in una sola grande fretta. Questo spinge a trovare riposi affettivi al di là dell’ambito famigliare. Ma anche questi sono spesso segnati da un’assenza di “conversazione”, di storia comune che si costruisce insieme. E mi pare di osservare quasi una paura di impegnarsi in un rapporto profondo. Prova a verificare se in quello che ti scrivo c’è qualcosa di vero.
Intanto, sta in pace! Il Signore sa come condurre i suoi figli, che talvolta devono percorrere strade anche molto strane per trovare il loro migliore sentiero.
Con amicizia e riconoscenza. Giovanni, 3 luglio 2011