Conferenza internazionale “Religione e multiculturalità”
Oslo, 9-10 settembre 2014
Si è concluso a Oslo, lo scorso 10 settembre, il progetto CULTA, co-finanziato dall’Unione Europea e promosso da alcune Chiese europee per la definizione di un Corso di formazione permanente per i propri ministri e collaboratori che si occupano dei problemi derivanti dall’immigrazione in Europa di persone di diversa etnia, cultura e credo religioso.
Al Progetto hanno partecipato esperti e ministri di culto (sacerdoti, pope, pastori e pastore, diaconi e diaconesse, monaci e monache) provenienti da Norvegia, Estonia, Paesi Bassi, Romania, Bulgaria e Italia. Il metodo di lavoro era fondato sul dialogo e sulla condivisione. Della nostra regione erano presenti Don Ezio Molinari della Diocesi di Piacenza, il Diacono Giuseppe Piacentini della Diocesi di Reggio Emilia, il Diacono Giuseppe Bovina e Maria Pia Montori della Diocesi di Bologna.
Partecipare a incontri diretti con fratelli cristiani di differente appartenenza ecclesiale è sempre stimolante e positivo perché, al di là di qualche difficoltà iniziale con la lingua, che per noi italiani è sensibilmente maggiore rispetto ad altre nazioni, è sempre bello scoprire nelle persone di altre confessioni (ortodossa, cattolica, evangelico-luterana e riformata) la medesima fede che batte nell’intimo del cuore di ognuno. E questo è sempre anche consolante, perché indica che la Chiesa è davvero una, pur nelle differenze, perché animata da un’unica grazia.
La conferenza finale CULTA ad Oslo ha fatto emergere in modo evidente la preoccupazione che le Chiese hanno riguardo alla prevenzione dei conflitti e alla possibilità che questi possano insorgere anche fra cristiani. In proposito si è evidenziata la gravissima responsabilità dei responsabili religiosi, a tutti i livelli, che, per inerzia o rispetto umano, evitano di denunziare le situazioni potenziali di conflitto per differenze di carattere religioso: in tal modo ne diventano corresponsabili. Tutti sono quindi chiamati a vigilare così da divenire operatori di pace e di riconciliazione, anche nelle situazioni più gravi.
Negli anni novanta il problema era quello di favorire l’integrazione dei nuovi arrivati evitando il fenomeno negativo dell’emarginazione. Oggi si constata come l’integrazione non basti se non è garantita la multiculturalità: la custodia cioè della cultura di ognuno e parallelamente la possibilità di conoscere quella dell’altro.
Molto interessante, in particolare per noi italiani, la relazione presentata da don Ezio Molinari dal titolo: Chiesa e società: la dottrina sociale della Chiesa cattolica tra multiculturalità ed ecumenismo. (Allegato 1).
Per l’attualità del tema trattato sottolineiamo anche l’articolo di Klara Toneva and Andrian Aleksandrov (Bulgaria) dal titolo Cristiani e Musulmani per un futuro comune: il modello Bulgaro. L’articolo esamina il rapporto tra cristiani e musulmani secondo il modello bulgaro. (Allegato 2).
I documenti finali del progetto CULTA sono raccolti nella loro interezza nel Manuale che alleghiamo e al quale si rimanda. (Allegato 3).
Per il Progetto CULTA si rimanda al sito: http://www.cultaproject.eu/index.php/it/2013-10-24-12-16-32