9 È in Cristo che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità, 10 e voi avete in lui parte alla sua pienezza, di lui cioè che è il capo di ogni Principato e di ogni Potestà. 11 In lui voi siete stati anche circoncisi, di una circoncisione però non fatta da mano di uomo, mediante la spogliazione del nostro corpo di carne, ma della vera circoncisione di Cristo. 12 Con lui infatti siete stati sepolti insieme nel battesimo, in lui anche siete stati insieme risuscitati per la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti. 13 Con lui Dio ha dato vita anche a voi, che eravate morti per i vostri peccati e per l’incirconcisione della vostra carne, perdonandoci tutti i peccati, 14 annullando il documento scritto del nostro debito, le cui condizioni ci erano sfavorevoli. Egli lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce; 15 avendo privato della loro forza i Principati e le Potestà ne ha fatto pubblico spettacolo dietro al corteo trionfale di Cristo.
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Premetto che il testo di oggi mi sembra molto difficile come termini e costruzione. Forse invece il senso è abbastanza chiaro: ma controllate voi stessi, e soprattutto pregateci sopra!
Mi piace accogliere il ver.9 in modo semplice e diretto: nel corpo crocifisso e glorioso del Signore è presente tutta la pienezza della divinità! L’uomo Gesù, crocifisso e glorificato, è veramente Dio! Noi stessi, dice il ver.10, siamo portati a pienezza in Lui, siamo partecipi della sua pienezza: il testo parla infatti di “pienezza della divinità”, e riprende lo stesso termine per noi:”pieni in Lui”. La nostra vita è veramente la sua vita in noi. E subito precisa che Lui è il capo di ogni Principato e Potestà. E dire questo, proprio qui, è per affermare che nessun Principato o Potestà ci può dominare, perchè noi siamo partecipi della signorìa di Gesù Cristo su ogni Principato e Potestà. Siamo liberati da tali potenze, perchè siamo di Gesù. Questa affermazione, al di là delle apparenze, è estremamente concreta e importante: noi non siamo sotto il dominio di nessuna potenza perchè siamo del Signore che è dominatore di tali potenze.
ver.11: in Lui siamo stati circoncisi. Ma la nostra circoncisione è adempimento di quella profeticamente data da Dio ai nostri Padri ebrei. La nostra è “la circoncisione di Cristo”: è il nostro totale coinvolgimento nella morte e risurrezione del Signore Gesù. L’antica circoncisione era il segno dell’appartenenza a Dio. Il nostro battesimo in Cristo è la nostra morte-risurrezione in Lui. Battesimo vuol dire sepoltura:”..siete stati sepolti insieme nel battesimo, in Lui siete stati insieme risuscitati..”(ver.12). E incalza al ver.13:”..eravate morti per i vostri peccati e per l’incirconcisione della vostra carne (perchè eravamo “incirconcisi” rispetto agli ebrei circoncisi):”Dio ci ha vivificati con Lui”. Per far questo ci ha perdonato tutti i peccati! Ma non solo questo! Dio ha distrutto la fonte della nostra condizione di peccatori “annullando il documento scritto del nostro debito, le cui condizioni ci erano sfavorevoli”. Questo documento era la Legge mosaica, santa, ma proprio per questo denunciante in modo implacabile la nostra distanza incolmabile da Dio e dalla sua giustizia. Al ver.14 dice con un’espressione forte e terribile in quale modo ha attuato questa eliminazione del documento scritto, cioè della Legge:”..inchiodandolo alla Croce”. La morte di Cristo è la morte della Legge, e quindi la morte della morte, perchè dalla legge non viene la vita ma la morte. Dal Signore Gesù, morto per noi, viene la vita.
Con la sua Pasqua Gesù ha spogliato della loro potenza i principati e le potestà denigrandole con forza e trionfando di esse nella sua stessa persona. Così il ver.15, che preferisco leggere in prospettiva meno trionfalistica e più sostanziale.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Sepolti insieme nel battesimo e risorti insieme a Cristo..
I versetti di oggi mi comunicano una grande gratitudine per l’iniziativa divina ed un forte senso del Mistero di Gesù e del rapporto nuziale con noi.
‘..affinchè contempliamo con sguardo puro e con degno affetto il Mistero di cui Tu ci hai voluto partecipi..’
Immagino nella giornata di oggi le persone che nelle loro attività dentro la storia si portano dentro questa Parola, la verità dei figli, dell’amore del Padre, la Croce della libertà.
Mi sembra bello sapere che tanti riflessi di questi versetti cammineranno per le strade, in autobus, negli uffici, in famiglia, con i figli..
Cristo è il mistero di Dio, e noi partecipiamo alla pienezza della presenza di Dio in lui. Alla lettera il testo dice che “siamo stati riempiti in lui”. Noi siamo “con” Cristo che è la pienezza della presenza di Dio, quindi anche noi siamo pienezza di questa presenza. Siamo “consepolti” e “conrisuscitati” in lui nel battesimo. Noi, con i nostri limiti, le nostre infedeltà, la nostra fragilità, le nostre ombre, viviamo la vita di Dio. Quando comprenderemo fino in fondo la potenza, la bellezza, di questo dono? ciò che ci accusa, la legge, che ci fa solo vedere il nostro peccato senza liberarcene, “lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce” (v.14). Ecco una delle immagini folgoranti di Paolo. “ha tolto di mezzo” è un perfetto, il tempo che esprime un’azione totalmente compiuta i cui effetti persistono nel presente. E il verbo è “airo” che è togliere, ma anche “sollevare, prendere su di sé”. E’ il verbo che ascoltiamo ogni domenica “Ecco l’agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo”. (meglio sarebbe dire “che prende su di sé il peccato del mondo”)(Gv 1,29). E quell'”inchiodarlo alla croce” mi fa pensare, anche se il verbo è un altro, a Mt 22,40, quando, a proposito del duplice comandamento dell’amore, si dice: “Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti”, dove il verbo vero non è “dipendono” ma “sono appesi”, come Gesù appeso alla croce. La legge muore in croce, muore con il dono di amore della morte di Gesù. Rimane solo l’amore. Prima di un precetto, un dono.
Si potrebbero leggere i versetti 9-10… e fermarsi lì: c’è tutto! Noto l’accostamento, che potrebbe sembrare una contraddizione assoluta: “corporalmente”, nel corpo di Cristo, abita “tutta la pienezza della divinità”, tutta l’indicibile ricchezza della realtà di Dio. Di questa stessa pienezza noi siamo riempiti… Basterebbe questo per andare “giù di testa”. – Saltando agli ultimi versetti odierni, troviamo espressioni e immagini talmente forti e ardite! In primo luogo, “il documento scritto del nostro debito” che Dio “ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce”, come è già stato spiegato; poi, quel “corteo trionfale” in cui, a quei tempi, il condottiero portava con sè i vinti, bella immagine di Cristo, vincitore nel senso suggerito da don Giovanni.
Ho sperato: ho sperato nel Signore
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
Mi ha tratto dalla fossa della morte, dal fango della palude;
i miei piedi ha stabilito sulla roccia,ha reso sicuri i miei passi.
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo, lode al nostro Dio.
Salmo 39