13 È lui infatti che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del suo Figlio diletto, 14 per opera del quale abbiamo la redenzione, la remissione dei peccati. 15 Egli è immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura; 16 poiché per mezzo di lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potestà. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. 17 Egli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in lui. 18 Egli è anche il capo del corpo, cioè della Chiesa; il principio, il primogenito di coloro che risuscitano dai morti, per ottenere il primato su tutte le cose. 19 Perché piacque a Dio di fare abitare in lui ogni pienezza 20 e per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose, rappacificando con il sangue della sua croce, cioè per mezzo di lui, le cose che stanno sulla terra e quelle nei cieli.
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Per semplificare, consideriamo il nostro testo di oggi in tre parti: vers.13-14: l’opera divina della salvezza; vers.15-17 la creazione; vers.18-20 la nuova creazione.
Coerentemente con la storia dei padri ebrei, Paolo ricorda dapprima l’evento della salvezza: Dio Padre ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del suo Figlio diletto. Dio dunque conosciuto come “il Salvatore”. E’ l’esperienza degli antichi padri, liberati dalla schiavitù del paese del male e della morte e portati da Dio nella libertà del cammino verso la Terra. E’ la Pasqua che si è adempiuta nel Signore Gesù Cristo. E’ il grande “passaggio” (“Pasqua”) dalla schiavitù alla libertà, dalla morte alla vita. E’ l’evento originario della nostra storia personale e collettiva. Questa opera di liberazione ha la sua suprema realizzazione nella redenzione e nella remissione dei peccati donata da Cristo all’umanità. L’opera con la quale Egli ci ha salvati è la sua Pasqua di morte e di risurrezione.
Tale opera di salvezza è universale, perchè in Gesù Cristo sono state create tutte le cose, perchè Egli, perfetta ikona del Padre, è generato prima di ogni creatura; il Credo della nostra fede dice:”generato, non creato”. In particolare il ver.16 ricorda che per mezzo di Lui sono state create anche quelle potenze supreme che governano il creato e la storia; per cui nulla è fuori dal potere del Cristo di Dio, perchè tutte le cose “sono state create per mezzo di Lui e in vista di Lui…e tutte in Lui sussistono”(vers.16-17).
Da qui scaturisce quella “nuova creazione” che ha nella Chiesa la sua visibilità. La Chiesa è la realtà umano-divina che manifesta e accoglie la salvezza operata dal Cristo di Dio. In Lui, il primogenito dai morti, i morti risorgono. In Lui risorgiamo alla vita nuova. Con “il sangue della sua croce” Egli riconcilia a Sé tutte le cose e stabilisce la pace tra il cielo e la terra.
Mi limito a concludere il mio insulso balbettìo, ricordando insieme a voi che questa è l’opera della salvezza, totalmente a priori rispetto ad ogni nostra vicenda personale e collettiva e ad ogni nostra disposizione positiva o negativa, puro dono di Dio all’umanità.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
I vv. 13-14 precisano i motivi dei ringraziamenti che i colossesi (e noi con loro) devono a Dio Padre, secondo l’esortazione ricevuta ieri nel v. 12: “Ringraziamo con gioia il Padre che ci ha messo in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce.”
Questa “partecipazione alla sorte dei santi”, che è “speranza di salvezza”, “annunciata nel Vangelo” e già “donata nei cieli” (v. 6), si precisa oggi come: 1. “liberazione dal potere delle tenebre”, finalizzata non tanto a farci raggiungere una nostra propria libertà e indipendanza, che rischierebbe di lasciarci abbandonati a noi stessi, ma finalizzata a 2. venire “trasferiti nel regno del suo Figlio diletto”.
E’ anche 3. “redenzione”, cioè liberazione ottenuta col pagamento di un prezzo, riscatto da una situazione negativa, di oppressione, di schiavitù. E infine questa “salvezza” è 4. “remissione dei peccati”, che ci restituisce all’amicizia con Dio, che infatti chiamiamo Padre (di Gesù, e, insieme, nostro).
Che cos’è questo “potere delle tenebre”? Si può dire: quella cappa di negatività e di male, che ci avvolge e alla quale da soli non possiamo sottrarci. E’ quel “peccato” che Gesù è venuto a togliere: non tanto i singoli peccati, come dice l’espressione usata nella Messa, ma quella cappa negativa che ci opprime. Ma Dio ci ha “trsferiti”, ci ha portati oltre… nel suo diletto Figlio. Egli è “immagine del Dio invisibile”: come dice un noto biblista, non nel senso che Gesù rassomigli a Dio; bensì il contrario: vedendo Gesù, possiamo dire che Dio è così. Se ci pensiamo bene, non è la stessa cosa. – Nei vv. sulla creazione in Cristo, l’autore afferma, chiarisce, ribadisce…, nel tentativo di esprimere una realtà così grande e ineffabile: “per mezzo di lui, in vista di lui…, in lui tutto sussiste…”, ed è ricreato oggi.
“rappacificando con il sangue della sua croce, cioè per mezzo di lui, le cose che stanno sulla terra e quelle nei cieli”
bella questa immagine in carne, ossa e sangue della croce, gli assi di legno sono sostituiti dal corpo disteso e dalle braccia aperte di Gesù, che si offre per riunire…in questa intersezione, il cielo e la terra…l’asse verticale e l’asse orizzontale riconciliate dall’incontro d’Amore che Cristo ci dona, per farci uscire da una condizione di peccato, di ottusità, verso una realtà di amore, dove c’è ora spazio per la bella ragione, il cuore, la fede.
Salvami, Signore, dal malvagio,
proteggimi dall’uomo violento,
da quelli che tramano sventure nel cuore
e ogni giorno scatenano guerre.
Aguzzano la lingua come serpenti;
veleno d’aspide è sotto le loro labbra.
Signore, non soddisfare i desideri degli empi,
non favorire le loro trame.
So che il Signore difende la causa dei miseri,
il diritto dei poveri.
Sì, i giusti loderanno il tuo nome,
i retti abiteranno alla tua presenza.
Salmo 139