preghiera

Caro don Giovanni, mi è stato chiesto da parte di alcuni colleghi di lavoro di partecipare a un loro gruppo di preghiera. Io sono cattolica e praticante, ma mi sono sempre tenuta lontana da gruppi speciali e ho preferito partecipare semplicemente alle occasioni che fin da piccola mi sono state indicate come doverose per chi ha la fede. Le mie parole le avranno già fatto capire che non sono una praticante molto impegnata, anche se sono parti della mia vita alle quali farei fatica a rinunciare. Ho tre figli ormai grandi e sono contenta che l’educazione che abbiamo dato loro noi genitori li abbiano portati ad una vita di fede più impegnata della mia. Ma quello che mi ha spinto a mandarle questo messaggio è il tema della preghiera emerso nella proposta fattami da quei colleghi. Mi è nata una domanda molto semplice alla quale non saprei dare una risposta: che cosa è la preghiera? e come si fa a pregare? messaggio firmato

Gentile Signora, la sua domanda è troppo grande e troppo immpegnativa per me,  per la mia poca fede…e anche per lo spazio della nostra rubrica: anche recentemente sono stato gentilmente rimproverato per le troppe righe che mando per la pubblicazione. Il mio primo consiglio è in ogni modo una raccomandazione di verità e di semplicità: non credo bene mettersi per strade e metodi troppo speciali. Se lei prega fin da quando era bambina, continui come ha sempre fatto. Il Signore gradisce senz’altro ricevere quello che lei gli ha sempre espresso. Se le sembra bene fare un passo in più, mi permetto di ricordare quello che per i nostri fratelli Ebrei è il cuore della preghiera, e che Gesù ci ha consegnato nella sua Persona e nel suo esempio. La nostra preghiera è fondamentalmente "ascoltare". Ascoltare Lui che ci parla. Ascoltare la sua Parola. Raccomando sempre ai miei amici di non dire "leggiamo" il Vangelo, ma "ascoltiamo" il Vangelo, perchè si legge un libro, ma si ascolta una persona. Quando noi ascoltiamo pregando, ascoltiamo il Signore che parla a noi. E parla nell’oggettività della sua Parola, e non nella soggettività dei nostri pensieri e sentimenti. Qui c’è già il primo miracolo, e cioè che questa Parola antica si rivela attuale e feconda ad ogni generazione, ad ogni persona, ad ogni cultura… a me come a lei. La preghiera è il momento e l’avvenimento nel quale la Parola di Dio diventa Parola a me e per me. E noi possiamo rispondere a quanto abbiamo ascoltato restituendo la stessa parola che abbiamo ricevuto. Quando pregate – dice Gesù – dite così:..:"Padre nostro…" Come quando una mamma insegna al suo piccolino a dire:ma-ma, ma-ma..e alla fine lui dice :Mamma!  Buona Domenica. d.Giovanni.