17 Ora, dopo molti anni, sono venuto a portare elemosine alla mia gente e a offrire sacrifici; 18 in occasione di questi, mi hanno trovato nel tempio dopo che avevo compiuto le purificazioni. Non c’era folla né tumulto. 19 Furono dei Giudei della provincia d’Asia a trovarmi, ed essi dovrebbero comparire qui davanti a te ad accusarmi, se hanno qualche cosa contro di me. 20 Oppure dicano i presenti stessi quale colpa hanno trovato quando sono comparso davanti al sinedrio, 21 se non questa sola frase, che io gridai stando in mezzo a loro: “È a motivo della risurrezione dei morti che io vengo giudicato oggi davanti a voi!”».
Secondo me la “punta” del testo che oggi ci viene regalato per la preghiera e per la riflessione è l’espressione “mia gente”! Si tratta della nuova comunità messianica che lo Spirito ha raccolto intorno alla Pasqua di Gesù, e Paolo la chiama “mia gente”! Ancora dunque egli presenta l’assoluta continuità che egli vive tra la sua appartenenza al popolo della Prima Alleanza e la nuova comunità credente in Gesù. E’ sempre, per lui, la “mia gente”. Come dunque il Tempio è il luogo della sua preghiera, e la Scrittura è in lui assolutamente una sola e tutta è allo stesso modo Parola di Dio, anche la realtà storica nella quale si trova a vivere e ad operare è una sola! E tutto questo lo è in Gesù e nella sua Pasqua.
Per questo motivo non riesco ad accogliere le note delle Biubbie che commentano le parole di Paolo come astuzie e tattiche. Se anche possono avere qualche frutto anche in questo senso, mi sembra esprimano semplicemente l’orizzonte di fede e l’ambito storico nel quale egli impegna e offre la sua vita.
Ed è all’interno di questa realtà che egli si difende rivendicando la sua innocenza e la non verità delle accuse che gli vengono rivolte.
Tutto questo lo sento vivo e vero sempre, anche oggi. Anche oggi noi corriamo il rischio di vivere e indicare come “contrapposte” realtà, persone, eventi che nel cuore di Dio sono semplicemente e solamente la storia della sua unica famiglia, quella per la quale Egli ha offerto il suo Figlio. Ha accolto l’offerta d’amore di suo Figlio.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.